Sophie allatta e spedisce un messaggio al mondo: la gravidanza non ¨¨ un ostacolo
Non cĄŻ¨¨ glamour, non ¨¨ unĄŻimmagine costruita per piacere o per intenerire: ¨¨ un atto di denuncia, un manifesto di protesta. Dopo sedici ore di corsa, Sophie ha la faccia tirata: ¨¨ stanca, ha fretta, si ¨¨ tirata su la maglia e il reggipetto sportivo alla bellĄŻe meglio, a un seno ha il suo bambino che si nutre, allĄŻaltro ha attaccato il tiralatte. Di fianco cĄŻ¨¨ un altro runner che si riposa con le gambe in alto, non la degna di uno sguardo, utilizza i dieci minuti di pausa - beato lui - per dormire. Quella volta Sophie Power non aveva pensato al tempo finale: voleva soltanto essere al via, dire a se stessa che una gravidanza non ¨¨ un ostacolo. Le regole del trail running dicevano il contrario: ti potevi stirare un polpaccio, allora eri giustificata, ma se aspettavi un bambino eri punita. In uno sport che dovrebbe celebrare il trionfo della libert¨¤ e della semplicit¨¤. Niente di pi¨´ facile che presentarsi al via e correre, correre, correre. Non era cos¨Ź per tutti per¨°. Le runner si sono sempre trovate davanti un percorso a ostacoli se non rinunciavano alla loro vita privata, e allĄŻidea di avere dei figli. Ma Sophie ha fatto qualcosa di molto potente: si ¨¨ lasciata fotografare mentre allattava Cormac, il suo secondogenito. Era il 2018, e lĄŻatleta inglese si era presentata al via dellĄŻUTMB, un trail attorno al Monte Bianco di 170 chilometri e oltre 10mila metri di dislivello, tre mesi dopo aver partorito. Il fotografo, Alexis Berg, la vide al punto di ristoro di Courmayeur e decise di scattare.?