Il saltatore azzurro sbaraglia i pronostici con un superlativo 2,36 davanti allo statunitense Harrison e all'amico Barshim
Strepitoso Gianmarco Tamberi. Gli mancava soltanto una medaglia nei Mondiali outdoor nel suo gi¨¤ ricchissimo palmares. E nell'incredibile serata di Budapest il saltatore azzurro si prende quella pi¨´ importante di tutte, l'oro dei Mondiali di atletica. Nella finale del salto in alto, l'italiano si avvicina all'altezza delle Olimpiadi di Tokyo (2,37) e con 2,36 vince la medaglia pi¨´ importante di tutte nella notte della capitale ungherese. Soltanto lo statunitense JuVaughn Harrison riesce a eguagliarlo nella misura, ma Tamberi si prende il gradino pi¨´ alto del podio per aver centrato la misura della vittoria al primo tentativo. Terzo posto, a sorpresa, del favoritissimo Mutaz Essa Barshim (Qatar), l'amico con cui aveva condiviso l'oro olimpico due estati fa. "Sogno l'oro per un'impresa mai vista prima", aveva detto riferendosi ai Mondiali. Eccola, l'impresa.
La finale
¡ª ?Come detto, ci si sarebbe aspettato un dominio di Barshim a Budapest, uno strapotere confermato fino alla penultima misura grazie a un percorso completato in scioltezza prima del triplo errore. Tamberi ¨¨ invece cresciuto durante la gara, cominciando con qualche errore e un paio di smorfie di insoddisfazione, trasformate in energia pura con l'aumentare delle difficolt¨¤. Quella su cui si sono schiantati il sudcoreano Sanghyeok Woo - sorridente quanto infallibile fino a quel momento -, il tedesco Tobias Potye e il cubano?Luis Enrique Zayas.
festa e... inganno
¡ª ?Per Tamberi, come consuetudine, ¨¨ poi cominciata una passerella euforica davanti al pubblico di Budapest: il bacio alla moglie Chiara Bontempi, l'abbraccio all'amico Barshim - con il bimbo tra le braccia - e poi il "finto" tentativo di cercare il miglior risultato personale in carriera, quel 2,40 a cui non ¨¨ mai arrivato. Finto perch¨¦, dopo un lungo show a ritmare gli applausi del pubblico, Tamberi non ha davvero saltato, ma ha continuato la corsa passando sotto l'asta (con un tentativo ufficialmente nullo) e tornando davanti agli spalti tra volti sorpresi e divertiti: ha ribadito nei fatti quanto l'imprevedibilit¨¤ detti il ritmo delle sue giornate. Quella splendida imprevedibilit¨¤ che ha trasformato le sue smorfie nel beffardo sorriso da campione del Mondo. E, per finire, il tuffo nell'acqua della vasca dei 3000 siepi insieme al marocchino, fresco campione, Soufiane El Bakkali - convinto personalmente - e al bronzo?Abraham Kibiwott (Kenya), persuaso con qualche difficolt¨¤ in pi¨´.
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