Il 22enne trentino di origini etiopi ha firmato un grande 2018, tra il bronzo sui 10.000 agli Europei di Berlino e una serie di personali che, dopo trent’anni, hanno scalzato Mei e Panetta dalla vetta delle liste all-time italiane under 23. Una storia da film e un futuro radioso
C’¨¨ anche Yeman Crippa tra gli otto atleti in lizza nella categoria “Rivelazione dell’anno” dei Gazzetta Sport Awards. E mai nomination ¨¨ stata pi¨´ meritata. Il 22enne trentino di origini etiopi, nel 2018, ha centrato una serie di risultati che, se da un lato han confermato tutto ci¨° che di buono aveva espresso nelle categorie giovanili, dall’altro lo hanno proposto da protagonista per la prima volta sui palcoscenici internazionali pi¨´ prestigiosi.
LA STAGIONE - Il bottino ¨¨ stato all’altezza anche di una tradizione, quella azzurra nel mezzofondo prolungato, che aveva gran bisogno di essere rinfrescata. Il poliziotto, nel dicembre 2017 gi¨¤ per la quarta volta consecutiva sul podio agli Europei di cross (a Samorin, in Slovacchia), bronzo tra gli under 23 dopo due ori juniores e un altro terzo posto tra le promesse, nella stagione in pista ha fatto fuoco e fiamme. Dapprima ha stracciato tutti i personali, fino a 3’38”22 nei 1500 (al Golden Gala di Roma il 31 maggio), 7’43”30 nei 3000 (a Ostrava il 13 giugno), 13’18”82 nei 5000 (a Palo Alto, in California, il 3 maggio) e 27’44”21 nei 10.000 (a Londra il 19 maggio), spodestando dopo una trentina d’anni dalla vetta dalle liste italiane all-time under 23 personaggi come Stefano Mei (3000) e Francesco Panetta (5000 e 10.000). Poi, agli Europei di Berlino di agosto, ha firmato un exploit... e mezzo. In pochi, alla sola seconda uscita sulla distanza della carriera, avrebbero scommesso sul suo bronzo nei 10.000. Ma Yeman, nell’occasione capelli tinti di oro platino, con una gara tatticamente molto accorta, tutta in progressione, ha sfruttato al meglio la sua proverbiale volata, ha sparato un 2’33” nell’ultimo 1000 e ha chiuso in 28’12”15, preceduto solo dal francese Amdouni e dal belga Abdi. Non bastasse, quattro giorni pi¨´ tardi, ecco il quarto posto nei 5000, col podio a 71/100. Qui i grandi protagonisti sono stati i fratelli norvegesi Ingebrigtsen – il 17enne Jakob oro come gi¨¤ nei 1500 e Henrik d’argento – mentre a infrangere il sogno della doppietta di Crippa ci ha pensato il francese Amdouni. Stavolta lo spunto conclusivo non ¨¨ bastato: anzi, forse, se si fosse un po’ prima, l’esito sarebbe stato diverso. Ma, ¨¨ ovvio, non c’¨¨ di che lamentarsi.
LA STORIA - Soprattutto ripensando alla sua storia: Yeman (il cui nome, in aramaico, significa “Il braccio destro di Dio”) ¨¨ uno dei tanti figli della nuova Italia, ma alle spalle ha un vissuto particolare, non a caso diventato soggetto di un docufilm. Nato a Deffe, villaggio a quasi 3000 metri di quota, aveva sette anni quando nel 2003, con il suo Paese ancora dilaniato dagli echi di una sanguinosa Guerra Civile, insieme a cinque fratelli e a due cugini, ¨¨ stato adottato da una coppia milanese, Roberto e Luisa Crippa. Viveva in un orfanotrofio di Addis Abeba dopo che i genitori naturali erano morti in successione di malattia. Per una nuova famiglia cos¨¬ numerosa, ¨¨ stato impossibile rimanere a Milano: cos¨¬ i Crippa si sono trasferiti in una casa di tre piani di Montagne, comune di poco pi¨´ di 200 abitanti nei pressi di Tione, nelle valli Giudicarie. E’ l¨¬ che Yeman ¨¨ cresciuto e ha abitato fino a pochi mesi fa (adesso ¨¨ a Trento per meglio allenarsi): prima il calcio, poi l’atletica. E un talento sboccato in fretta che va sempre pi¨´ consolidandosi. IL FUTURO Merito anche di coach Massimo Pegoretti, ex mezzofondista azzurro, che lo segue passo dopo passo. I due, in vista di un 2019 che sar¨¤ ricco di impegni, partendo da un’altra esperienza agli Europei di cross, a Tilburg, in Olanda, il 9 dicembre, da inizio mese sono a Iten, nella Rift Valley keniana, per uno stage di preparazione in altura. Yeman ¨¨ pronto a mettere le ali.
Andrea Buongiovanni
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