Coleman si ferma in riscaldamento: il connazionale, in una finale con sei atleti sotto i 10”00, ripete il tempo della batteria, a 2/100 dal mondiale stagionale di Lyles. Si rivede la Fraser: 10”98. I 400 ad Haroun (44”07), i 400 hs a Warholm (47”65), l’asta a Kendricks (5.92). Azzurri: De Benedictis perde il miglior crono mondiale dei 3000 di marcia dopo 28 anni (Bosworth 10’43”84), domani Santiusti, Vallortigara e Trost
Si temeva che la prima giornata dell’undicesima tappa di Diamond League, all’Olimpico di Londra, venisse oscurata dagli stupefacenti botti di venerd¨¬ a Montecarlo. Nient’affatto. La serata monegasca rester¨¤ irripetibile, ma il pomeriggio della City non manca di regalare risultati importanti e forti emozioni. Peccato per il poco pubblico, stimabile in circa 20.000 spettatori. Ma la World Cup dello scorso weekend andata in scena nel medesimo impianto e un programma diviso su due giornate, evidentemente, non hanno aiutato.
La vittoria di Shelly-Ann Fraser, 31 anni AP
I CENTO —
Il piatto forte? I 100. Anche se Christian Coleman, il pi¨´ atteso, rientrato una settimana fa dopo un mese e mezzo di stop forzato, alza bandiera bianca dopo aver di nuovo avvertito un fastidio a una coscia in riscaldamento. Fuori lui, il pronostico diventa ancora pi¨´ aperto. Dal mazzo, dopo che in batteria in sei sono scesi sotto i 10”00, esce cos¨¬ Ronnie Baker che in finale, con una seconda parte di gara all’arrembaggio, ripete lo stesso 9”90 (+0.1) di poco pi¨´ di un’ora prima (+0.2), a 2/100 dal mondiale stagionale di Noah Lyles. Secondo ¨¨ il britannico Zharnel Hughes che, in prospettiva degli Europei di Berlino, lancia un altro chiaro segnale a Filippo Tortu: fa 9”93 dopo il 9”97 (+0.8) della batteria (vinta). Poi ecco Akani Simbine (9”94), il redivivo Yohan Blake (9”95), Mike Rodgers e Tyquendo Tracey, accreditati dello stesso 9”98. Risveglio Giamaica anche in campo femminile: a imporsi ¨¨ infatti Shally-Ann Fraser, che torna sotto gli 11”00 per la prima volta dopo la maternit¨¤ (10”98/+0.1).
Abdellah Haroun, 21 anni, 44”07 nei 400 AP
HAROUN E CHELIMO —
Nei 400, con un gran finale, si impone il 21enne Abdellelah Haroun: con 44”07 migliora di 20/100 il proprio record nazionale. Alle sue spalle cresce lo statunitense Paul dedewo (44”43) e, terzo, si rivede nel circuito Iaaf Kirani James. Il grenadino parte a cannone, ¨¨ in testa ai 200, ma poi cala vistosamente e deve accontentarsi di un 44”50. Degnissima di nota la quinta piazza di Abdi Samba, altro qatarino: il re degli ostacoli bassi porta il personale a 44”62, tempo che insieme allo stratosferico 46”98 nel giro con barriere, fa di lui il secondo di sempre nella specifica accoppiata. Meglio, nella somma dei tempi, solo il grande statunitense Angelo Taylor (44”05 e 47”25). Haroun, sulla pista londinese, l’agosto scorso fu di bronzo ai Mondiali. Come lo statunitense di origini keniane Paul Chelimo nei 5000. Il quale, a sua volta, torna e vince. Merito di un eccelso 52”52 negli ultimi 400, che vale assai pi¨´ del 13’14”01 finale col quale precede di 34/100 l’iridato etiope Muktar Edris.
L’esultanza di Karsten Warholm, 22 anni AFP
WARHOLM E KENDRICKS —
Intanto, in assenza di Samba, nei 400 hs si scatena Karsten Warholm. Il norvegese, con la solita grande distribuzione e una ritmica perfetta, spara un 47”65 che incrementa di 16/100 il proprio record nazionale e quello europeo under 23. In una gara di asta dai grandi contenuti 8in quattro oltre i 5.80) a spuntarla ¨¨ il pi¨´ continuo del 2018, lo statunitense Sam Kendricks che vola a 5.92. A Renaud Lavillenie, per batterlo, non bastano un 5.86 (stessa misura dello junior svedese Mondo Duplantis) e una maglietta della Francia iridata nel calcio.
RIFLESSI AZZURRI —
Gli organizzatori possono anche riempirsi la bocca con un primato del mondo. Lo realizza nei 3000 di marcia maschile all’aperto – in una gara che fa da anteprima e da corollario al programma ufficiale – Tom Bosworth, 28enne atleta di casa: per quel che conta, data la rarit¨¤ con la quale la specialit¨¤ viene praticata, con 10’43”84, lo migliora di 3”27. Sottraendolo a un azzurro glorioso: Giovanni De Benedictis. Il pescarese, 50 anni compiuti in gennaio, all’attivo cinque Olimpiadi con il bronzo di Barcellona 1992 nella 20 km, il 19 maggio 1990, a San Giovanni Valdarno (Arezzo), marci¨° in 10’47”11. A proposito di azzurri: domani (diretta Sky Arena delle 15 alle 17), nella seconda giornata, tocca anche a Yusneysi Santiusti negli 800 e ad Elena Vallortigara e Alessia Trost nell’alto.
Andrea Buongiovanni
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