Strepitoso primato mondiale nei 3000 siepi donne di Beatrice Chepkoech (8’44”32) e pioggia di record personali nella tappa monegasca. Buon 2.27 di Gimbo nell’alto, strepitoso 19”65 nei 200 del 21enne statunitense
Il 5, per l’Herculis di Monaco, sino a ieri era il numero magico. Cinque, infatti, sono le volte che la tappa monegasca della Diamond League si era fregiata del “titolo” di miglior meeting del circuito. E anche questa volta non ¨¨ stato da meno. Risultati eclatanti in ogni disciplina, una girandola di migliori prestazioni mondiali stagionali, record personali, nazionali senza soluzione di continuit¨¤. La ciliegina sulla torta ¨¨ il record mondiale nelle siepi donne, centrato dalla keniana Beatrice Chepkoech (8’44”32), dopo una gara quasi in solitaria. La 27enne non era accreditata nel lotto di quelle che avrebbero potuto migliorare il precedente 8’52”78 della keniana, di passaporto del Barehin, Jebet. Ma dopo una gara tutta all’attacco, ¨¨ andata a prendersi quel “titolo” letteralmente sbriciolando anche il suo record personale (8’59”30). Trascinata da Beatrice, la stelle e strisce Frederichs con 9’00”85 si porta a casa il record del Nord America, migliorandosi di quasi tre secondi. Spettacolo anche nella gara maschile, l’ultima della serata: vince il marocchino Soufiane El Bakkali con 7’58”15, migliorando il proprio primato personale di oltre 6 secondi.
Beatrice Chepkoech posa vicino al suo nuovo primato del mondo. Afp
fuochi d’artificio —
La serata spettacolo era iniziata subito col botto. Sono da poco passate le 20 quando la bahamense Shaunae Uibo-Miller conclude un 400 da favola stoppando il cronometro su uno stellare 48”97. Cos¨¬ la campionessa olimpica si impossessa in un colpo solo della migliore prestazione stagionale e del primato personale. Alle sue spalle cede di schianto l’azzurra Libania Grenot. Dopo un pi¨´ che discreto 300, si spegne all’inizio dell’ultimo rettilineo finendo cos¨¬ sesta (51”56). Le speranze di ripetere i fasti vittoriosi degli ultimi due campionati europei sembrano allontanarsi. Neppure il tempo di riprendersi ed ecco che il 24enne Nijel Amos piazza uno “stellare” 1’42”14 nel doppio giro di pista, sfoderando uno sprint irresistibile negli ultimi 80 metri. Anche in questo caso miglior prestazione mondiale stagionale. Da segnalare, in chiave europea, l’eccellente prestazione dell’iberico Saul Ordonez: il suo 1’43”65 (record nazionale) lo colloca fra i favoriti per una medaglia a Berlino. Il miglio metrico regala un’altra perla, mettendo in mostra la dinastia dei norvegesi Ingebrictsen. Doppietta keniana con Timothy Cheruiyot (3’28”41, tanto per cambiare nuova miglior prestazione mondiale stagionale), davanti a Marangoi (3’29”64). Da qui ecco spuntare la dinastia nordica. Filip (3’30”01), campione europeo in carica, finisce quarto. Quinto il fratello ancora juniores, campione di categoria nel cross e nei recenti mondiali di Tampere sui 5.000. Con 3’31”18 letteralmente polverizza il suo precedente 3’36”06.
tamberi c’¨¨ —
In chiave azzurra, da salutare il lieto ritorno a discreti livelli di Gianmarco Tamberi. Sulla pedana che due anni fa lo vide crollare dalle stelle alla polvere. Sembra aver ritrovato il feeling con l’asticella. Salutato, sostenuto, acclamato dal pubblico che ha assiepato le tribune alle spalle della pedana, si ¨¨ dimostrato pi¨´ sicuro e concentrato, salendo sino ad un massimo di 2.27. Il campione d’Europa entra in gara a 2,15, superati al primo tentativo, cos¨¬ come i successivi 2,20. A quota 2.24 deve ricorrere al secondo assalto. L’asticella sale ancora: 2.27 e qui Tamberi compie il miracolo alla terza prova. Insuperabili, per ora i 2.30. Vince il “neutrale” Lysenko a due passi dal cielo: 2.40.
Noah Lyles, 21 anni, astro nascente della velocit¨¤ Usa. Afp
lyles show —
Si chiude con i 200 uomini, che schierano il nuovo astro della velocit¨¤ statunitense: Noah Lyles. Il 21enne che a Losanna aveva portato il personale a 19”69 questa volta fa ancora meglio. Senza rivali in grado di impensierirlo sino alla fine, stampa uno stratosferico 19”65 (venturo +0,9) che la dice lunga sulle sue qualit¨¤. Se ancora qualcuno aveva dubbi eccoli fugati.
Daniele Perboni
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