Il caso Schwazer fra pregiudizi e vite intossicate: giusto fare chiarezza
Ora anche la docu-serie di Netflix: ma finir¨¤ mai la vicenda Schwazer-Donati? Ho dei dubbi. Il programma, giornalisticamente esemplare, credo risulter¨¤ appassionante, e soprattutto istruttivo, per molti, forse quasi tutti perch¨¦ ben pochi hanno potuto seguire negli anni la grande complessit¨¤ del caso, sul versante politico, scientifico e tecnico. Contro questo ex ragazzo, colpevole di doping una prima volta, e poi incastrato una seconda, gioca tuttora un’ampia e forse invincibile coalizione: le parti deviate di istituzioni sportive ai massimi livelli (con Federatletica mondiale e Wada, l’agenzia antidoping, in teoria controparti, che in realt¨¤ si scambiano dirigenti d’alto livello); gli odi indegni seminati dall’opera di Sandro Donati come paladino antidoping; le paure di chi, come molti atleti e tecnici, si guarda bene dal mettere in discussione le traballanti verit¨¤ di chi in sostanza li paga; le incertezze e i ritardi della giustizia ordinaria; e infine il popolo dei complottisti di sponda, quelli “che non se la bevono” e che se Schwazer viene invitato a Sanremo, “di certo c’¨¨ qualcosa sotto”. Tutto ci¨° ha stroncato una seconda carriera sportiva e messo a repentaglio l’equilibrio e la salute di tante persone.
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Vite intossicate
¡ªIn questo romanzo criminale dello sport sono state intossicate le vite stesse di molti, a partire da quelle dei due protagonisti principali. Da questo punto di vista, le quattro puntate di Netflix ci hanno proposto le belle facce di chi ha sofferto in secondo piano: la straordinaria Carolina Kostner, i genitori di Alex, la sua attuale moglie, Kathrin Freund. ? proprio la dimensione umana che rischia di sfuggire fra provette, testosterone, guerre fra bande, laboratori e tribunali sportivi pieni di buchi neri. Sul versante delle sentenze, l’ultima puntata, come sapete ¨¨ la richiesta di archiviazione della Procura di Bolzano, prontamente impugnata da Schwazer e dal suo legale. Pende poi un ricorso contro la Svizzera (sede delle istituzioni sportive del caso) presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. Ci vorranno anni su quest’ultima sponda, ed ¨¨ un altro motivo per cui sentiremo ancora a lungo parlare di questo scandalo al sole. Certo, per restare nelle nostre aule di giustizia, ci si pu¨° chiedere come mai siano occorsi 14 mesi per ascoltare Schwazer e Donati in Procura, perch¨¦ siano abortite le rogatorie internazionali verso Francia e Svizzera e che cosa abbiano compreso gli inquirenti delle intricate questioni delle mail potenzialmente incriminanti. Una cosa ¨¨ certa: ¨¨ impossibile accostarsi a questo intrigo leggendo soltanto un articolo o un titolo di giornale o un’intervista in televisione. Se non si studiano letteralmente decine di pagine di risultanze processuali e non si mettono in fila episodi, premesse, storie del passato, ricostruzioni accurate, non si capir¨¤ quasi nulla e ci si arroccher¨¤ nei propri pregiudizi. Epilogo sempre deludente.
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