Un lungo viaggio cominciato nelle prime ore della notte e poi ognuno a casa propria, nella maggioranza dei casi con il sorriso sulle labbra. ? positivo il bilancio azzurro degli Euroindoor di Torun, fatto in sintesi di tre medaglie di peso e di dodici finalisti, ovvero di piazzati tra il 1¡ã e l’8¡ã posto. Escludendo quelle casalinghe (Genova 1992 e Torino 2009) non se ne contavano cos¨¬ tanti da dodici edizioni e da trentuno anni, da Glasgow 1990 per la precisione. Nelle ultime tre occasioni (Praga 2015, Belgrado 2017 e Glasgow 2019) ci si era sempre fermati a sette. La classifica a punti vinta dalla Gran Bretagna pone l’Italia al sesto posto (con 51 punti contro, per esempio, i 29,5 di due anni fa) e riflette meglio del medagliere (un’anonima dodicesima piazza) il valore di una Nazionale che, non va dimenticato, contava addirittura sedici esordienti.
Tre medaglie di peso e dodici finalisti, mai cos¨¬ tanti da 31 anni. Il tutto con addirittura sedici esordienti. Ora il compito ¨¨ far germogliare al meglio la pianta
Le cifre
¡ªDei 44 convocati hanno gareggiato in 43 (Anna Polinari ¨¨ stata riserva della 4x400). Dei 38 che hanno affrontato turni di qualificazione, 19 (esattamente la met¨¤) sono stati subito bocciati. Otto hanno centrato il personale: Ali nei 60 (6”68), Aceti nei 400 (46”55), Koua nei 60 hs (7”70) e tra le donne Fontana nei 60 (7”34 e 7”28), Mangione nei 400 (52”73), Bogliolo e Di Lazzaro nei 60 hs (due volte 7”99 e 8”13 e 8”12) e Cestonaro nel triplo (13.90). Sono arrivati anche due record italiani: quello assoluto della 4x400 femminile di Rebecca Borga, Alice Mangione, Eleonora Marchiando ed Eloisa Coiro con 3’30”32 e quello under 23 dello stesso Koua.
LEGGI ANCHE
Promossi
¡ª“La conferma di Jacobs a livelli assoluti ¨¨ naturalmente la notizia pi¨´ bella della spedizione – riassume il d.t. Antonio La Torre - che valesse una simile prestazione lo immaginavamo, ma un conto ¨¨ pensarlo e un altro ¨¨ vederla realizzata. Ha imparato a gestirsi e ora gli si spalancano davanti scenari nuovi e decisamente interessanti. Alla vigilia avevo scommesso su Tamberi e non credo di aver sbagliato: ¨¨ stato bravissimo, ma in finale ha trovato Nedasekau, uno ancora pi¨´ bravo. Per Gimbo ¨¨ la benzina migliore per il viaggio verso Tokyo. E poi Dal Molin: dopo tanti anni di problemi, ¨¨ un atleta rinato e gli va dato il merito di non aver mollato. Proprio dalla sua specialit¨¤ prendo lo spunto per indicare un atleta che ¨¨ il simbolo dei tanti giovani che ci fanno ben sperare: Koua ha compiuto 19 anni in settembre e alla prima rassegna internazionale ¨¨ entrato in finale migliorando il personale di 8/100. Lui, Ali, Dester, che a 20 anni sta rilanciando un settore, la Fontana, per la quale prevedo un grande futuro da duecentista, le ragazze della staffetta e, solo di poco pi¨´ esperti, i vari Aceti, Bocchi e la Di Lazzaro. Senza naturalmente dimenticare la Iapichino, la pi¨´ talentuosa di tutte: s’¨¨ consumata in qualificazione, ma il suo ¨¨ stato un inverno straordinario. Possiamo essere ottimisti”.
Rimandati
¡ªSe velocit¨¤ (Jacobs-Tortu pu¨° diventare una straordinaria “rivalit¨¤”), ostacoli e salti hanno reso anche oltre le aspettative, il mezzofondo ancora una volta non ha dato segnali di ripresa: "Avevo invocato un guizzo – ricorda La Torre – non ¨¨ arrivato, anche se la Bell¨° ha ben interpretato il proprio 800 e Arese, nei 1500, ha sofferto di un attacco d’asma. Ma il settore, in generale, mi ha deluso. Come, con tutta onest¨¤, la 4x400 maschile". Per la quale, senza gettare la croce addosso a nessuno, ¨¨ facile individuare un colpevole. I parziali parlano chiaro: 47”0 da fermo per Scotti, 47”7 per Grant, 46”53 per Lopez, 46”02 per Aceti. Quella del debuttante italostatunitense ¨¨ stata di gran lunga la frazione pi¨´ lenta delle 20 della finale.
Le prospettive
¡ªTokyo, adesso, ¨¨ pi¨´ vicina. Lo dicono anche i risultati scaturiti dai campionati italiani della 20 km di marcia disputati domenica a Grottaglie (Taranto), con Federico Tontodonati (1h20’12”) capace dello standard olimpico (la convocazione da affiancare a quella di Massimo Stano potrebbe essere pi¨´ vicina), cos¨¬ come tra le donne Eleonora Giorgi (1h28’39”), Valentina Trapletti (1h29’58”, a 1” dal personale) e la "nuova" Mariavittoria Becchetti (1h30’05”). Con Giorgi e Antonella Palmisano sicure del viaggio in Giappone, per il terzo pass femminile ci sar¨¤ l’imbarazzo della scelta. Insomma: in casa Italia c’¨¨ vitalit¨¤ ed ¨¨ il frutto di quanto ben seminato nelle scorse stagioni. Star¨¤ al neo presidente federale Stefano Mei e alla sua gestione (marted¨¬ ¨¨ in programma un delicato consiglio con all’ordine del giorno anche un’informativa sull’organizzazione del Golden Gala), far germogliare al meglio la pianta. Non ¨¨ una responsabilit¨¤ da poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA