L’azzurro conquista la prima medaglia importante chiudendo al terzo posto in 28’12”15, battuto solo dal francese Amdouni e dal belga Abdi
La prima medaglia azzurra arriva dal ragazzino che non ti aspetti: Yeman Crippa, giovane di origini etiopi (Wollo) adottato da una famiglia milanese poi trasferitasi armi e bagagli in Trentino. Con una condotta di gara al cardiopalma ¨¨ rimasto “attaccato” con le unghie e i denti al gruppo di testa che per tutta la gara ha menato le danze. Solo quando mancavano due giri (800 metri) al traguardo Yeman ha messo il naso fuori dal gruppo. A quel punto le sorti del podio sembravano segnate con Crippa tagliato fuori dal gioco delle medaglia. Ma a nessuno aveva fatto i conti con la forma strepitosa che in questo momento sta attraversando. Con una volata mozzafiato ha piegato le residue speranze di chi gli stava azzannando i talloni, cercando di soffiargli la terza piazza.. Alla fine ¨¨ finita con il francese Amdouni davanti a tutti (28’11”22), davanti al belga Abdi (28’’11”76) e all’azzurro Crippa (28’12”15). Tredicesimo l’altro azzurro Dini con 28’45”04.
Le difficolt¨¤ incontrate in questa bollente finale, evidentemente, non sono nulla di fronte a quanto Crippa ha dovuto affrontare nei primi anni di vita. Gi¨¤ a cinque anni accompagnava, solitario, le vacche al pascolo e la guerra civile in Etiopia lo ha strappato alla famiglia originaria, confinandolo in un orfanotrofio di Addis Abeba, dove ¨¨ stato, appunto, adottato, con i fratelli, dalla famiglia Crippa. Messosi in luce gi¨¤ nelle categorie giovanili conquistando due volte il titolo di cross continentale. Ecco le sue parole subito dopo il bronzo: ?Ci ho creduto fino all’ultima curva. Mi sono detto che la medaglia l’avrei dovuta prendere. Tranne i primi due nessun altro stava meglio di me, ci ho creduto ed ¨¨ arrivata la prima medaglia assoluta. Questa ¨¨ l’atletica che conta e sono felice di averla iniziata cos¨¬. Curavo il tedesco Ringer che consideravo il favorito, a un certo punto ho visto che non era giornata per lui e allora sono andato avanti. Mi sono meravigliato per come ho corso i 10000 ma non smetter¨° di fare i 5000 e sabato ci riprovo su questa distanza. Sono felice per me, per il mio gruppo, per mio pap¨¤, per il mio allenatore che se lo merita come professionista”
Semifinali dei 100 —
Obiettivamente nessuno si aspettava che Anna Bongiorno e Irene Siracusa approdassero alla finale. Ma neppure che si accodassero mestamente in ultima posizione nelle rispettive semifinali. Bongiorni 11”62 (con un risentimento muscolare che potrebbe anche pregiudicargli il posto in staffetta), Siracusa 11”60. Leggermente diverso il discorso per Jacobs. In una semifinale non impossibile si poteva anche pensare seriamente ad un posto fra i primi otto. Purtroppo il solo ad approdare al turno successivo ¨¨ il giovane Tortu (10”12), seppur con un tempo di reazione quasi da bradipo (0,199 millesimi). Jacobs (10”28) e Cattaneo (10”39) out. Identica sorte toccata ai due specialisti dei 400 ostacoli: Bencosme, quinto nella sua semifinale con 49”86, e Vergani, terzo con 49”41. Il martello, come tante volte succede, ¨¨ quasi un fatto personale fra polacchi. La lotta fratricida si conclude con Nowicki sul gradino pi¨´ alto del podio (80.12), che finisce davanti al connazionale Fajdek (78.69) e all’ungherese Halasz (77.36). Prime medaglie assegnate al mattino con la 50 km di marcia. Al ritmo di Funicul¨¬ Funicul¨¤, con un caldo quasi africano che ha fiaccato diversi concorrenti, vince l’ucraino Maryan Zakalnytskyy (3h46’32) davanti allo slovacco Toth (3h47’27), autore di una incredibile rimonta negli ultimi due chilometri. Terzo il bielorusso Dziubin (3h47’59). Decimo De Luca (3h55’47) che ha patito il tracciato: ?? stata durissima, specialmente per il percorso, molto muscolare. Troppe curve e cambi di direzione. Purtroppo gi¨¤ prima del trentesimo chilometro ho avvertito fastidio. Dire che sono deluso ¨¨ dir poco?. Undicesimo il sardo Agrusti (3h57’03). Fra le donne, titolo alla lusitana Ines Henriques (4h09’21). Seconda l’ucraina Tsviliy (4h12’44, record nazionale), terza l’iberica Takacs (4h15’22). Decima e personal best, migliorato di otto minuti, per l’azzurra Becchetti con 4h31’41. Finale agguantata per i siepisti Chiappinelli (8’24”41) e Abdelawahed (8’28”80), Matteo Galvan nei 400 (45”48). Eliminati i discoboli Kirchler, Faloci e Di Marco, le ottocentiste Santiusti e Bell¨°, il quattrocentista ad ostacoli Olivieri e il terzo siepista Zoghlami.
Daniele Perboni
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