La gara
¡ªLe solite condizioni al limite, con calura asfissiante e il tasso di umidit¨¤ alle stelle. Dalle quali, per¨°, emergono comunque gli atleti pi¨´ attesi. La maratona di Doha, seppur corsa a ritmi inevitabilmente controllati e coi protagonisti alla continua ricerca d’acqua, di ghiaccio e di spugne bagnate, alla fine ¨¨ maratona vera.
La gara, fino a poco dopo il 20¡ã km, vive dell’assurdo tentativo di fuga del 29enne paraguaiano Derlys Ayala, uno che – per dire la seriet¨¤ del tentativo – tredici giorni fa ha vinto la maratona di Buenos Aires col personale di 2h10’27”. Accumulato un vantaggio massimo di 1’06” al 14¡ã km e poi inevitabilmente terminato il suo show a favore di telecamere (parziali ogni 5 km di 15’06”, 15’34”, 15’54” e 16’04”), comincia la vera maratona. Dalla mezza (1h05’39”), in testa si forma un gruppo di sei, composto dall’eritreo Tadese, sempre molto attivo, dal sudafricano Mokoka, dagli etiopi Desisa e Geremew e dai keniani Kipruto e Kirui, campione uscente. Gente vera, insomma. Il migliore e il pi¨´ atteso degli azzurri, Yassine Rachik, bergamasco di origine marocchina, bronzo europeo, viaggia con un secondo gruppo, sempre intorno alla decima posizione.
Il primo a staccarsi dal drappello dei leader, poco dopo il 30¡ã km (1h33’13”), ¨¨ proprio Kirui. Anche il prurititolato Tadese fatica (e poi cede progressivamente), mentre il pi¨´ attivo pare il sorprendente 34enne Mokoka, in marzo terzo alla tradizionale maratona giapponese di Lake Biwa in 2h07’58”. Il gruppetto di Rachik si sfalda e l’azzurro, comunque, naviga con coraggio sempre intorno alla decima piazza. Al 35¡ã km (1h48’48”) guidano Mokoka, Kipruto, Geremew e Desisa. Dietro Tadese, staccato, rinvengono il marocchino Sahli e, poco oltre, il britannico Hawkins. Il quale, in splendido crescendo, rientra addirittura sui battistrada. A poco pi¨´ di due km dal traguardo si forma cos¨¬ un quintetto.
Adesso ¨¨ Hawkins a fare l’andatura. Il cronometro, al 40¡ã, dice 2h04’24”. Mokoka cede. Anche Hawkins paga lo sforzo e perde colpi. ? sfida a tre: tra due etiopi e un keniano. ? una lunghissima volata. Desisa sferra l’attacco, solo Geremew risponde. Vince il 29enne Desisa (2h10’40”), uno dal prestigiosissimo curriculum, fatto anche dell’argento iridato di Mosca 2013, di due vittorie e due secondi posti a Boston (con successo nell’edizione 2013, quella dell’esplosione di due bombe sul traguardo) e quattro piazzamenti tra i primi tre a New York, con trionfo nell’ultima edizione incluso. Geremew finisce a 4”, Kipruto a 11”. Quindi Hawkins, Mokoka e Tadese. Rachik chiude 12¡ã (quarto europeo) in 2h12’41”. Gli altri azzurri: Eyob Faniel, con gara tutta in rimonta, ¨¨ 15¡ã in 2h13’57”, Daniele Meucci ritirato dopo il 30¡ã km, dov’era transitato 29¡ã.