Nell’edizione n. 48 della grande classica, con oltre 3000 italiani al via, l’etiope due volte trionfatore a Boston si impone dopo un entusiasmante duello finale (2h05’59”), mentre la keniana fa addirittura poker (2h22’48”) con una clamorosa seconda mezza da 1h06’59”
Una spettacolare giornata di sole, con temperature intorno ai 10 gradi, la massa multicolor dei soliti 50.000, con oltre 3000 italiani, la rappresentanza pi¨´ numerosa dopo quella statunitense. La maratona di New York n. 48 ¨¨, come sempre, una splendida festa, con l’intera citt¨¤ coinvolta. E, al vertice, gare da ricordare. Vinte dall’etiope Lelisa Desisa e dalla keniana Mary Keitany, due fenomeni.
UOMINI —
Ci si aspettava una sfida tra il sempre pi¨´ emergente etiope Shura Kitata e il keniano Geoffrey Kamworor , primo nel 2017. I due, secondo e terzo, sono protagonisti sino alle battute finali, ma a imporsi ¨¨ l’altro etiope Lelisa Desisa, 28 anni, comunque uno dei favoriti della vigilia anche grazie al la seconda piazza del 2016 e a due successi a Boston. Il margine di vantaggio, al termine di un finale irresistibile, ¨¨ di 2”, ai danni appunti di Kitata, il primo ad attaccare, poco dopo il 15¡ã km e poi ancora prima della mezza (1h03’55”). La gara si fa a quel punto, quando in testa si forma un quintetto, composto anche dal keniano Festus Talam e Tamirat Tola. Questi ultimi si staccano intorno al 35¡ã. Poi ¨¨ Kitata che sembra pagare gli sforzi profusi. Si profila un duello Kamworor-Desisa. Ma il keniano cede e, a sorpresa, torna sotto Kitata. L’ultimo attacco, decisivo, ¨¨ per¨° di Desisa, gi¨¤ vice campione del mondo a Mosca 2013 e un personale di 2h04’45” dello stesso anno a Dubai. Chiude in 2h05’59” (con negative split, quindi): ¨¨ il secondo crono di sempre nella gara, dopo il primato di 2h05’05” centrato dal keniano Geoffrey Mutai nell’edizione 2011. Kitata viene accreditato in 2h06’01” e Kamworor di 2h06’26”. Il 59’52” sulla mezza di Copenaghen di met¨¤ settembre aveva ben detto delle condizioni di Desiisa.
La keniana Mary Keitany, 36 anni, vince per la quarta volta a New York. Afp
DONNE —
La Keitany, 37 anni il prossimo gennaio, torna regina della Grande Mela. La keniana, mamma di Jared e di Samantha, 10 e 5 anni, si conferma la pi¨´ maratoneta pi¨´ vincente del decennio, se non oltre. In Central Park aveva gi¨¤ trionfato nel 2014, 2015 e 2016. Poi, dodici mesi fa, era stata seconda, battuta dalla coetanea Shalane Flanagan che, a sorpresa aveva riportato gli Stati Uniti al successo dopo quarant’anni. Mary, punta della scuderia del trentino Gianni Demadonna, tra i primi ad abbracciarla dopo il traguardo, anche tre volte vincitrice della classicissima di Londra, si rende protagonista di un’impresa. Perch¨¦ dopo un passaggio alla mezza piuttosto lento (1h15’49” con in testa un gruppo di otto atleta), intorno al 28¡ã km decide di prendere l’iniziativa e non ce n’¨¨ pi¨´ per nessuna. Il passaggio dal 25¡ã al 3o¡ã km ¨¨ da marziani (15’19”, proiezione da 2h09’15”), quello dal 30¡ã al 35¡ã poco meno (15’34”). Quei 10 km (30’53”) sono irresistibili. Tanto che la signora Keitany, vera professionista, con azione come sempre leggera e redditizia, fa il vuoto. La sua seconda mezza, da 1h06’59”, fa sensazione. E il finale (2h22’48”) vale il secondo tempo di sempre della gara alle spalle del primato della connazionale Margaret Okayo, 2h22’31” nel 2003. Gi¨¤ detentrice del record mondiale in prova solo femminile (2h17’01”), persino quello assoluto di Paula Radcliffe (2h15’25”) adesso pare per lei avvicinabile. Intanto, col poker newyorkese, il paragone con l’indimenticata norvegese Grete Waitz, tra il 1978 e il 1988 (altri tempi) a Manhattan vincitrice addirittura nove volte, non ¨¨ affatto azzardato. Alle spalle della Keitany, intanto, si piazzano la connazionale Vivian Cheruiyot (2h26’02”) e la stessa Flanagan (2h26’22”).
Andrea Buongiovanni
© RIPRODUZIONE RISERVATA