Un inizio anno poco fortunato. Filippo Tortu, come annunciato ieri sera sui propri profili social, ¨¨ risultato positivo al Covid-19. Reduce da un Capodanno nella casa di famiglia di Bormio, sabato a Milano si era sottoposto a un test rapido.
ATLETICA
Tortu: "Ho il Covid, ne uscir¨° in fretta. Grave essere contro il vaccino"
Il primatista italiano dei 100 metri: "L’ho scoperto con un tampone rapido, anche i miei positivi. L'atletica? Per me ¨¨ tutto"
Filippo, come sta?
“Bene, non ho sintomi, ma mi preme lo sappiano coloro con cui ho interagito negli ultimi giorni. Nelle scorse ore ho fatto il sierologico, aspetto l’esito”.
Perch¨¦ ha fatto il test?
“Per una libera scelta ¨¨ diventata una sorta di routine quindicinale per tutta la famiglia. Anche i miei genitori ora sono positivi. Mio fratello no, ma attende a sua volta il sierologico”.
Teme di compromettere la preparazione verso Tokyo?
“Spero di uscirne in fretta, quindi no. Ho cyclette, tapis roulant, pesi ed elastici. Il tono muscolare non ne risentir¨¤”.
Come vive le quarantene?
“Le soffro: non esco molto, ma le imposizioni incidono sul mio umore. Mi manca la possibilit¨¤ di non avere scelte. Una certa libert¨¤ individuale. E gli amici. Ma rispetto a chi ha dovuto chiudere un’attivit¨¤ o ha perso il lavoro, non mi lamento”.
? favorevole al vaccino?
“Sono convinto possa risolvere la situazione. Ed ¨¨ grave che qualcuno non lo capisca. Prima spetta a chi opera nella sanit¨¤ e alle categorie a rischio, poi agli altri. Per noi atleti sar¨¤ utile anche in chiave olimpica, soprattutto pensando al Villaggio”.
Quale sar¨¤ la prima cosa che far¨¤ a pandemia terminata?
“Metter¨° una tenda fuori dallo stadio in attesa di una partita di Champions della Juve e andr¨° a un concerto di Paolo Conte”.
Torner¨¤ anche in universit¨¤?
“Il corso di laurea in economia alla Luiss nasce online. Alle piattaforme digitali tanto in voga ero gi¨¤ abituato. A distanza ho preso 27 in matematica e a met¨¤ mese dar¨° marketing”.
Guardiamo indietro: il suo 2020 com’¨¨ stato?
“Cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno: ho trascorso pi¨´ tempo del solito in famiglia. Ma ¨¨ stato un anno complicato, anche se senza veri problemi di salute per nessuno dei miei cari. Nonna e zia, a Roma, sono risultate positive, ma ne sono uscite bene”.
Come valuta la sua stagione?
“Strana: posticipata e breve. Cominciata con tempi da 17enne e finita quando stavo entrando in forma. Ma mi sono sempre allenato forte, soprattutto in Sardegna, la mia isola felice”.
Chi sono i suoi “atleti dell’anno”?
“Duplantis e la Brignone. In Italia Fabbri, Crippa, Sinner, Ganna, la Goggia e la Bassino”.
Come nasce la sua amicizia con Duplantis?
“Ci siamo frequentati a due premiazioni della federazione internazionale a Montecarlo e a diversi meeting. In particolare agli Europei juniores di Grosseto 2017, dove abbiamo vinto entrambi. Non mi sento spesso coi miei “colleghi”, con lui s¨¬. ? tranquillo, sereno, semplice. Caratteri e storia ci accomunano: certo lui ha vinto un po’ pi¨´ di me...”.
Fino agli exploit in serie.
“Ho visto il primato a 6.15 di Roma da pochi metri, prima dei 100: che emozione. Poi, con Lavillenie e Stecchi, siamo usciti a festeggiare. Certo, comprenderlo, con quell’accento della Louisiana, non ¨¨ semplice”.
E le sue recenti novit¨¤?
“Sono entrambe stimolanti. Da ottobre vivo a Milano con mio fratello Giacomo e mi alleno all’Arena. Sono state scelte figlie di una dedizione sempre pi¨´ assoluta verso l’atletica. Abituarsi a vivere da solo non ¨¨ semplice: certe magliette sono diventate cartine geografiche in rilievo. Ma sto migliorando”.
Divampano le polemiche circa l’uso esclusivo dell’Arena in alcune ore del giorno a svantaggio di storiche societ¨¤ cittadine: la sua famiglia ¨¨ accusata di negare l’impianto anche ai pi¨´ giovani. Cosa replica?
“Non ¨¨ cos¨¬, ma non entro nel merito. Sono orgoglioso del progetto in essere. Ma ne sto fuori. Io penso a rappresentare al meglio le mie Fiamme Gialle e a correre veloce”.
Allenarsi con freddo e la neve non ¨¨ controproducente?
“Sono abituato: quand’ero bambino spalavamo la pista per avere una corsia. E se il meteo ¨¨ sfavorevole, vado al coperto dagli amici di Bergamo”.
Dove abita a Milano?
“In una via parallela a corso Sempione, vicino all’area pedonale dell’Arco della Pace: all’Arena vado a piedi. E user¨° i mezzi pubblici. La parte pi¨´ importante dell’arredamento di casa ¨¨ costituita dai poster: “Lo chiamavano trinit¨¤”, Pink Floyd, Muhammad Ali”.
Far¨¤ gare al coperto?
“La stagione all’aperto comincer¨¤ presto e mi concentrer¨° su quella. Rimarr¨° a casa, al limite, tra marzo e aprile, qualche periodo in Sardegna. Poi, l’1-2 maggio, in Polonia, ci attendono i Mondiali di staffette”.
A Chorzow, dove quattro weekend dopo si disputeranno gli Europei a squadre.
“Un obiettivo alla volta: prima la 4x100. Se saremo tra le prime otto, ranking a parte, conquisteremo il pass per Tokyo”.
Pensa anche ai 200?
“Il 20"34 del personale mi sta stretto: lo standard per i Giochi ¨¨ un decimo inferiore... Ma in assoluto continuo a sentirmi pi¨´ centometrista. Doppiare all’Olimpiade? Vedremo”.
Teme un’Italia senza inno e bandiera ai Giochi?
“Sono stato ospite insieme al presidente Malag¨° alla Domenica Sportiva. Succedesse sarebbe un dramma sportivo”.
In questi giorni di feste ha seguito una dieta particolare?
“Una fetta di panettone me la concedo, Ma con la testa sulle spalle: il bottone della camicia non salta. Peso 78 kg, come nei periodi di gara. Una dieta va osservata, ma non deve diventare maniacale o trasformarsi in una gabbia. E a un piattone di pasta raramente rinuncio”.
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