Dice l’ex sprinter: “Un conto le vittorie, un altro la velocit¨¤. Il vero primato dei 100 ¨¨ di Pippo e nei 200, in pianura, far¨¤ presto 19”90”. E sul confronto: “Hanno stili molto diversi: Pippo ¨¨ facile, Pietro era fatica, Pippo dissimula le pressioni, Pietro era ansioso”
Il confronto si ¨¨ fatto inevitabile: Filippo Tortu ¨¨ sulle tracce di Pietro Mennea. Anzi, gli ha messo il fiato sul collo. Il 10”04 sui 100 di gioved¨¬ sera all’Olimpico ha confermato che il brianzolo ¨¨ pronto per sottrarre al barlettano, dopo oltre 38 anni, il record italiano. Il 10”01 trema. Paragonare i due non ¨¨ semplice: hanno caratteristiche, personali e tecniche, pressoch¨¦ opposte. Ma pochi meglio di Stefano Tilli possono provarci. L’azzurro anni Ottanta ¨¨ stato amico, avversario e compagno di Pietro e ora segue da vicino, anche come commentatore tecnico Rai, l'evolversi della carriera di Filippo.
Qual ¨¨ la prima differenza che balza all’occhio?
?Premettiamo: accostare atleti di epoche diverse ¨¨ azzardato. Piste, materiali, tecniche e macchinari di allenamento, alimentazione, integrazione: tutto cambia e si evolve. Anche un non esperto, per¨°, nota che hanno stili completamente diversi?.
Pu¨° specificare?
?Filippo ¨¨ facile, “rotondo”, giustamente paragonato a Berruti. L’azione di Pietro, invece, era impegnata, caracollante, dispendiosa, con un movimento di spalle eccessivo. Il gesto di Tortu ¨¨ composto, perfetto: oscilla le braccia in modo armonico, con angoli a 90¡ã, accompagnando le gambe ritmicamente. Non sbaglia nulla. Uno ¨¨ talento, l’altro costruzione. E un conto sono le vittorie, un altro la velocit¨¤?.
Cos’altro li differenzia?
?L’approccio. Mennea era ansioso, emotivo: Vittori raccontava che Pietro, a Mosca 1980, quando seppe che avrebbe corso la finale dei 200 in 8a corsia, ebbe una crisi di nervi, fino alle lacrime. Pippo dissimula, non patisce tensioni. E rimarr¨¤ cos¨¬: il Golden Gala, dove s’¨¨ trovato al centro dell’attenzione massima, lo ha ben dimostrato. Il carattere e l’imprinting sono quelli?.
Che cos’ha reso allora Mennea quel che ¨¨ stato?
?Non avesse avuto il carattere che aveva, non sarebbe diventato quel che ¨¨ diventato. Abbiniamo le sue doti naturali alle qualit¨¤ di Pippo o viceversa: non ne scaturirebbe un campione. Tortu lavora un quarto di quanto lavorava Mennea, forse meno. Ma sovraccaricasse, offuscherebbe e appesantirebbe il suo talento?.
Si dice che solo Mennea avrebbe retto certe sedute: ¨¨ cos¨¬?
?Certo: Vittori applic¨° a me, a Pavoni e ai compagni di allenamento di allora, le stesse teorie. Ma con esiti non cos¨¬ soddisfacenti. Noi, del resto, eravamo ben pi¨´ talentuosi di Pietro. Lo conferm¨° una biopsia alla quale ci sottoponemmo all’Universit¨¤ del professor Bosco a Jyv?skyl?, in Finlandia: emerse che Pietro aveva il 50% di fibre veloci, io l’80, Pierfrancesco l’86?.
Chi parte meglio?
?Sono entrambi discreti, ma Filippo ha un’accelerazione superiore. Gioved¨¬ avr¨¤ fatto i primi 60 in 6”50, per chiudere in 3”50. Lo 0”04 che manca ¨¨ figlio dello 0.4 m/s di vento contro. Pietro, sui 60, non ¨¨ mai sceso sotto 6”68. Il suo 10”01, senza altura e vento, valeva un 10”15, che ¨¨ il suo secondo miglior tempo di sempre?.
Vuol dire che Tortu ¨¨ gi¨¤ il vero primatista?
?S¨¬ e pi¨´ che per il 10”03 di Savona, per il 10”04 romano in una serata in cui, complice l’umidit¨¤, non s’¨¨ corso velocissimo. Su un altro manto e con una folata a +1.5, quel tempo si sarebbe trasformato in un 9”90. E nei 200, in pianura, vale 19”88-19”90?.
E il lanciato?
?Qui si assomigliano di pi¨´, come nella resistenza alla velocit¨¤. Pippo non consuma niente, perch¨¦ ¨¨ scorrevole. La capacit¨¤ lattacida di Pietro, invece, derivava dalla sopportazione della fatica e dallo spirito di sacrificio?.
E i caratteri?
?Filippo ¨¨ aperto, estroverso, un buontempone, Pietro era in lotta perenne col mondo intero. Sciupava un sacco di energie, ma si caricava cos¨¬. Il suo modo di porsi non va criticato?.
Conta l’altezza?
?Si guardi Bolt: se hai il compasso ampio, ma resti rapido nei tempi di appoggio, sei favorito. Mennea e Tortu stanno al suolo meno di 90/1000, molto poco. Ma Pippo ha quasi 10 cm in pi¨´?.
Mennea non s’¨¨ mai infortunato...
?L’integrit¨¤ ¨¨ determinante. E quanto accaduto a Tortu lo scorso anno in piazza di Spagna, proprio dopo il Golden Gala, sia un campanello d’allarme?.
Si pu¨° dire che a unirli c’¨¨ la dedizione agli studi?
?Avere interessi extrasportivi aiuta in pista. Pietro, negli anni pi¨´ impegnativi, ha fatto il professionista dell’atletica, ma prima e dopo non ha lesinato sforzi nemmeno sui libri?.
Andrea Buongiovanni
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