L'Europarlamento approva la nuova direttiva sul diritto d'autore
Vincono gli editori e gli autori, perdono sostanzialmente Google e Facebook. Il Parlamento europeo ha oggi approvato, con 348 voti favorevoli, 274 contrari e 36 astenuti, la nuova direttiva Ue per il diritto d'autore in Rete. A nulla sono valse le pressioni delle multinazionali del digitale sui rappresentanti, che hanno portato persino a un richiamo pubblico del presidente Antonio Tajani.
iter
¡ªCi sono voluti tre anni di procedura, conditi da aspre contestazioni, prima di sancire la vittoria delle associazioni di editori, case cinematografiche e musicali, giornalisti, artisti, attori, sceneggiatori, creativi in genere, che da questa legge comunitaria si aspettano di poter richiedere un equo compenso per l'utilizzo sul web delle loro produzioni da parte dei colossi Usa come Google e Facebook. Oltre alle due multinazionali, il fronte del no comprendeva anche societ¨¤ senza scopi di lucro come Wikipedia e il non meglio identificato "popolo del web libero", compresi i cosiddetti "pirati informatici".
link tax
¡ªDue gli articoli contestati apertamente da quest'ultimi, perch¨¦ secondo la loro interpretazione nasconderebbero l'introduzione di una "link tax" e di filtri sulle piattaforme in grado di censurare contenuti e impedire condivisioni. Tajani ha smentito che la direttiva possa mettere "il bavaglio ai giganti del web". Entit¨¤ senza fini di lucro, come appunto Wikipedia, piccole imprese e "start-up" sarebbero specificamente esentate da questa specie di tassa. In Italia il tema ha visto soprattutto il Movimento 5 Stelle in prima linea per il no.
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