L'ex asso dei Lakers vince nella categoria "Corti animati" con "Dear Basketball", al film di Guillermo del Toro i riconoscimenti pi¨´ importanti. Per l'italiano "Chiamami col tuo nome" statuetta per il miglior adattamento
Mentre saliva le scale del palcoscenico del Kodak Theater, Kobe Bryant si ¨¨ commosso. Spontaneo, nonostante si trovasse in un mondo per lui totalmente nuovo. Lui, star del basket per tutta una vita, ora ha acceso di colpo la sua stella anche qui a Hollywood. La lettera con cui annunciava il suo ritiro, che iniziava semplicemente con "Dear Basketball" e fu consegnata ai suoi compagni e agli spettatori dello Staples Center e successivamente trasformata in un cartone animato, ha vinto l’Oscar (categoria "Corti Animati"). La massima onorificenza del cinema, al primo tentativo. Trionfo insieme al disegnatore, Glen Keane, un autentico Mvp del ramo ("La Bella e la bestia", "La sirenetta", "Aladino", "Pocahontas", "Tarzan"). Diceva Keane: “Grazie a Kobe per aver scritto 'Dear Basketball': ¨¨ un messaggio per tutti noi. Perch¨¦ con la perseveranza, l’impossibile diventa possibile”.
La notte degli Oscar: da Kobe alla festa de "La Forma dell'acqua"
l'orgoglio di kobe —
Ecco allora che Kobe, fasciato in uno smoking attillatissimo, prendeva la parola. Subito una delle sue stilettate. Alla giornalista di Fox che recentemente aveva attaccato LeBron James consigliandogli di continuare a dribblare il pallone e tacere. "Meno male che noi giocatori siamo capaci di fare anche molto altro", ha detto l’ex campione dei Lakers vincitore di cinque anelli Nba. Poi, i ringraziamenti a John Williams per la splendida musica (un altro Big da 5 Oscar: "Schindler List", "Guerre Stellari", "ET", "Il Violinista sul Tetto", "Lo Squalo") e a Verizon per aver creduto in questo progetto. E a sua moglie Vanessa e alle figlie Natalia, Gianna e Bianca. Alle quali in italiano, la lingua della sua infanzia, ha fatto una dedica speciale: "Vi amo con tutto il mio cuore: siete la mia ispirazione".
sport protagonista —
Ma questa ¨¨ una serata che appartiene anche allo sport, perch¨¦ fra i documentari trionfa "Icarus" di Brian Fogel. La storia di Gregory Rodchenkov, il capo dell’antidoping russo scappato negli Usa, che ora vive in localit¨¤ segreta sotto protezione, dopo aver aiutato il Cio a scoprire il pi¨´ grosso inganno della storia olimpica. Come miglior attrice non protagonista conquista la statuetta Allison Janney per "I, Tonya", nei panni della madre di Tonya Harding, la pattinatrice accusata di aver aggredito la rivale Nancy Kerrigan alla vigilia dei Giochi invernali di Lillehammer del ‘94.
senza weinstein —
La 90/a serata degli Academy Awards era partita con l’atteso monologo del comico Jimmy Kimmel, presentatore per la seconda edizione consecutiva. La prima volta in molto tempo senza Harvey Weinstein, di cui nessuno naturalmente rimpiange la mancanza. Kimmel ha subito affrontato il tema dello scandalo avvicinandosi alla scultura gigante di Oscar: "Sicuramente ¨¨ l'uomo pi¨´ rispettoso della citt¨¤: tiene le mani a posto e soprattutto non ha pene". E fa un riferimento anche a "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino: "Non facciamo film come questo per i soldi, ma per far arrabbiare Mike Pence", ha detto il comico riferendosi al vicepresidente Usa che non vede di buon occhio gli omosessuali.
statuetta "italiana" —
Delle quattro nomination, il film di Guadagnino si aggiudica l’ambito premio solo grazie al miglior adattamento, dal romanzo di Andr¨¦ Aciman, scritto dal novantenne James Ivory, che diventa il vincitore pi¨´ anziano e lancia un bellissimo messaggio: "Che siamo omo o eterosessuali, tutti abbiamo fatto l'esperienza del primo amore. Ringrazio Luca Guadagnino per la sua sensibilit¨¤ di regista". Le statuette pesanti invece vanno a Guillermo del Toro, come miglior regista per "La Forma dell’Acqua". Miglior attore ¨¨ Gary Oldman per il suo spettacolare Winston Churchill nell’Ora pi¨´ buia. Miglior attrice ¨¨ Frances McDormand per "Tre Manifesti a Ebbing, Missouri". E’ lei che pronuncia la pi¨´ bella frase della notte. Fa alzare in piedi tutte le donne nominate a partire dalla sua amica Meryl Streep e grida: “Guardatevi intorno, perch¨¦ tutte noi abbiamo delle storie da raccontare. E da finanziare".
seconda chance —
Per aprire la busta del miglior film viene concessa una seconda chance a Warren Beatty e Fay Dunaway, i protagonisti della gaffe dell’anno passato, quando annunciarono il film sbagliato provocando il caos. Stavolta nessun errore: vince "La Forma dell’Acqua".
Massimo Lopes Pegna
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