l'iniziativa
Dalla terza linea alla formazione, Bergamasco: "Gli educatori? Sono fondamentali"
"Per essere un buon rugbista, ¨¨ necessario innanzitutto avere la voglia di diventarlo. Poi, per¨°, bisogna anche essere fortunati nell¡¯incontrare educatori di qualit¨¤, che sappiano accompagnare il giovane lungo il suo percorso". Mauro Bergamasco, figlio di Arturo e fratello maggiore di Mirco, cresciuto tra le fila di Selvazzano e Petrarca Rugby Padova, esploso al Benetton Treviso, simbolo della Nazionale azzurra nei primi anni Duemila, non ha dubbi: gli educatori fanno sempre la differenza.
Lei ¨¨ stato fortunato?
"Penso di s¨¬. Nel corso della mia crescita, ho avuto al mio fianco modelli positivi ma anche negativi, dai quali ho capito che non avrei potuto ricevere molto. Entrambe le esperienze mi sono servite per maturare e perseguire il mio concetto di rugby".
Chi sono stati i suoi modelli?
"Purtroppo pap¨¤ l¡¯ho visto poco in campo, perch¨¦ ero davvero troppo piccolo: avevo 4 anni quando ha smesso. Per¨° per me ¨¨ sempre stato un grande educatore. Da adolescente, invece, quando ho iniziato a interessarmi anche del rugby internazionale, vedevo in Neil Back (stella della Nazionale inglese con cui ha vinto la Coppa del Mondo 2003; ndr) il giocatore pi¨´ vicino a quello che avrei voluto diventare".
In che cosa lo ammirava?
"Al tempo erano in molti a sostenere che le terze linee dovevano essere almeno 1 metro e 90, e io a quell¡¯altezza non ci sono mai arrivato. Leggendo la sua biografia, scoprii che era pi¨´ basso di me. Nonostante questo, era riuscito a diventare un giocatore di alto livello. Tanto mi ¨¨ bastato per dire: posso farcela anch¡¯io".
Quanto l¡¯ha aiutata crescere in un centro di eccellenza come quello del Petrarca?
"Moltissimo. Il fatto di giocare per una societ¨¤ con una prima squadra riconosciuta a livello nazionale, con una grande storia e ottimi giocatori, ¨¨ sempre stato motivo di orgoglio. Questo ha sempre aumentato quella che era la mia volont¨¤ e il sogno di raggiungere prima la squadra senior, poi la Nazionale".
Che cosa vuol dire indossare la maglia azzurra?
"La prima volta ti sembra di aver raggiunto un grande traguardo. In realt¨¤ sei solo all¡¯inizio, forse nel momento pi¨´ difficile, perch¨¦ capisci subito di dover continuare a lavorare per maturare e sviluppare quel potenziale di cui hai bisogno per restare in Nazionale".
Che cosa fa oggi?
"Sono un formatore e un mental coach. Lavoro per le aziende, con i manager e le persone in generale. Attraverso le relazioni umane e l¡¯attenzione sulle performance, cerco di portare l¡¯individuo a un livello superiore, aiutandolo nello sviluppo della propria evoluzione".
Anche a livello sportivo?
"Certo, da diesse del Tigri Bari (Serie B, ndr). La prima domanda che rivolgo a un bambino? Gli chiedo se si diverte, se ha trovato degli amici. Il rugby ¨¨ innanzitutto divertimento e passione".
la guida
¡ª ?¡°Tutti in campo¡± ¨¨ l¡¯iniziativa del Gruppo Selex, societ¨¤ leader della grande distribuzione (Famila, A&O su scala nazionale e oltre 20 insegne locali), dedicata allo sport dilettantistico. Fino al 17 novembre i clienti titolari di carta fedelt¨¤ dei vari punti vendita aderenti, con la loro spesa, possono contribuire a sostenere le associazioni e societ¨¤ sportive dilettantistiche iscritte all¡¯iniziativa (sono gi¨¤ 8172). Come? Donando loro i ¡°Codici Sport¡± ricevuti in cassa, attraverso il sito e l¡¯app di ¡°Tutti in Campo¡±. Le ASD e SSD possono accedere al catalogo online, grazie al quale scegliere gratuitamente nuove attrezzature e infrastrutture per le loro attivit¨¤ (www.tuttincampo.it). Sul sito trovate gli oltre 1800 punti vendita del Gruppo Selex che aderiscono all¡¯iniziativa.
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