VISTA
Cheratocono: che cos'¨¨, cause, sintomi, cure e prevenzione
Il cheratocono ¨¨ una malattia degenerativa degli occhi poco conosciuta, che colpisce circa una persona ogni duemila e che interessa soprattutto i giovani maschi. Pu¨° fare anche vittime illustri, come testimonia il caso della star dell¡¯Nba Steph Curry. Il suo caso insegna che, se la patologia ¨¨ diagnosticata nelle fasi iniziali, si pu¨° stabilizzare la situazione e proseguire a vivere la solita esistenza.
CHERATOCONO: CAUSE E DIAGNOSI
¡ª ?A caratterizzare il cheratocono ¨¨ la tipica forma a cono della cornea, ossia della struttura pi¨´ esterna dell¡¯occhio. Ci¨° ¨¨ causa della deviazione dei raggi luminosi a partire dai quali si formano le immagini, che rende la visione sfuocata o sdoppiata; questa malattia provoca dunque astigmatismo. In presenza di tale patologia la visione difettosa ¨¨ spesso asimmetrica, nel senso che con un occhio si vede meglio e con l¡¯altro peggio. Quando a determinarlo ¨¨ il cheratocono, l¡¯astigmatismo pu¨° essere tale che nemmeno le lenti correttive degli occhiali riescono a garantire una visione perfetta. ¡°? quando si trova in queste condizioni un giovane che c¡¯¨¨ un¡¯elevata possibilit¨¤ che all¡¯origine del problema vi sia il cheratocono¡± sottolinea il dottor Gianpaolo Gatta, responsabile dell¡¯Unit¨¤ Operativa di Oculistica dell'Istituto Clinico S. Anna di Brescia. Per avere conferma che la riduzione dell¡¯acuit¨¤ visiva sia provocata dal cambiamento di forma della cornea bisogna sottoporsi a una topografia corneale. Grazie a questo esame, non invasivo, si ottengono immagini dell¡¯occhio con cui si pu¨° giungere alla diagnosi di cheratocono.
CHERATOCONO: SE EVOLVE SI PROCEDE CON IL CROSS-LINKING
¡ª ?Dopo la diagnosi di cheratocono bisogna in primo luogo correggere il difetto visivo. Per riuscirci, a volte ¨¨ sufficiente l¡¯utilizzo degli occhiali, ma nella maggior parte dei casi ¨¨ necessario usare apposite lenti a contatto. Parallelamente, ¨¨ fondamentale accertarsi se la malattia si sia stabilizzata o meno, cos¨¬ da capire se in futuro la forma della cornea cambier¨¤ ulteriormente. Per appurarlo, a distanza di qualche mese dalla prima, va svolta una seconda topografia corneale. Se da questo controllo emerge che la malattia ¨¨ ancora in evoluzione, allora ¨¨ necessario intervenire per evitare che la situazione peggiori. Con la tecnica parachirurgica cross-linking, disponibile solo da pochi anni, ¨¨ possibile indurire la cornea, riducendo le possibilit¨¤ che cambi ancora forma. ¡°Questa procedura consiste nel bagnare la cornea con riboflavina e poi irradiarla con una luce che stimola la formazione di ¡®ponti chimici¡¯ fra le molecole dello stroma, che rappresenta gran parte dello spessore della cornea¡± spiega il dottor Gatta. Con il cross-linking l¡¯evoluzione del cheratocono rallenta molto e spesso addirittura si arresta. Prima la malattia ¨¨ diagnosticata pi¨´ efficace ¨¨ il trattamento di cross-linking che, in caso di necessit¨¤, pu¨° anche essere ripetuto.
A VOLTE SERVE IL TRAPIANTO DI CORNEA
¡ª ?In rari casi, la procedura di cross-linking non d¨¤ i risultati sperati. In tali circostanze, purtroppo, non c¡¯¨¨ alternativa all¡¯intervento chirurgico. Se fino a qualche tempo fa era possibile sottoporsi solo a un trapianto di cornea, proveniente da donatore, a tutto spessore (cheratoplastica perforante) oggi si pu¨° fermare l¡¯evoluzione del cheratocono anche con la Dalk. Tale tecnica, meno invasiva, consiste sempre in un trapianto di cornea da donatore, ma non a tutto spessore; infatti, se ne innesta solo una lamella (trapianto lamellare). ¡°Con la Dalk ¨¨ lasciata nella propria sede soltanto la membrana pi¨´ interna della cornea. Questa procedura consente un recupero della visione pi¨´ rapido in confronto alla cheratoplastica perforante, a cui oggi si ricorre solo rarissimamente, in caso di cheratoconi trascurati per lunghissimo tempo¡± conclude il dottor Gatta.
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