DERMATOLOGIA
Vitiligine: cause, sintomi e cure. Ed ¨¨ in arrivo un nuovo farmaco
A lungo considerata come un semplice problema estetico, in realt¨¤ la vitiligine ¨¨ a tutti gli effetti una malattia. Con un¡¯incidenza che oscilla fra lo 0,5% e il 2% della popolazione rappresenta la patologia depigmentaria pi¨´ diffusa al mondo. Per tenere alta l¡¯attenzione, la SIDeMaST (Societ¨¤ Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse) ha creato una task force sulla vitiligine, che ha tra i suoi obiettivi la creazione di un registro utile a supportare studi, ad aumentare le conoscenze e a monitorare l¡¯efficacia delle terapie. A proposito di cure, dovrebbe essere presto disponibile in Italia il primo farmaco registrato appositamente per questa malattia.
VITILIGINE: LE CHIAZZE DIPENDONO DALLA DISTRUZIONE DEI MELANOCITI
¡ª ?La vitiligine provoca la?comparsa di macchie bianche sulla pelle, che si formano a seguito della morte dei melanociti, le cellule responsabili della colorazione della cute e che il sole attiva quando ci si abbronza. ? una malattia autoimmune, in quanto a distruggere i melanociti ¨¨, per errore, il sistema immunitario. Pu¨° manifestarsi in qualsiasi fase della vita, ma ¨¨ pi¨´ frequente che lo faccia nella fascia d¡¯et¨¤ fra i 20 e i 40 anni. In alcuni casi, dopo l¡¯esordio ha una rapida evoluzione, con le macchie che aumentano di numero e dimensione velocemente, mentre in altri la progressione della malattia ¨¨ pi¨´ lenta. Inoltre, a periodi di stabilit¨¤ possono alternarsi periodi in cui la patologia peggiora. ¡°La vitiligine pu¨° associarsi ad altre malattie autoimmuni, come l¡¯alopecia areata, la tiroidite autoimmune e il diabete di tipo autoimmune. Perci¨°, dopo la diagnosi la persona non va monitorata soltanto sotto l¡¯aspetto dermatologico, ma anche sotto quelli metabolico ed endocrinologico¡± sottolinea il professor Mauro Picardo, ricercatore clinico all¡¯Istituto Dermopatico dell¡¯Immacolata di Roma, docente di Dermatologia alla Unicamillus International University di Roma e coordinatore della task force per la vitiligine della SIDeMaST. Come altre malattie della pelle, anche la vitiligine pu¨° avere serie ripercussioni psicologiche.
VITILIGINE: OGGI SI CURA CON LA FOTOTERAPIA
¡ª ?A contraddistinguere le macchie della vitiligine, che non hanno forme caratteristiche, ¨¨ il colore bianco latte. Le lesioni possono comparire in qualsiasi zona del corpo, ma si sviluppano pi¨´ frequentemente in quelle aree dove si verificano lievi traumi ripetuti. ¡°Anche in questa malattia c¡¯¨¨ il fenomeno di Koebner, in base a cui insorgono nuove lesioni su regioni cutanee precedentemente sane a seguito di un trauma¡± spiega il professor Picardo. Per esempio, la comparsa di macchie bianche ai lati della bocca pu¨° essere dovuta all¡¯utilizzo dello spazzolino. Per la diagnosi, il dermatologo si avvale della lampada di Wood, strumento che emette una luce blu e mette in maggior risalto le lesioni. Attualmente, la cura di riferimento per la vitiligine ¨¨ la fototerapia con esposizione a raggi UVB, eventualmente associata a farmaci a base di cortisone o immunomodulatori, sia topici sia sistemici.
NUOVE PROSPETTIVE DI CURA PER LA VITILIGINE
¡ª ?Questi trattamenti sono pi¨´ o meno efficaci in base alla risposta individuale e possono bloccare o rallentare le manifestazioni cliniche della vitiligine. Le macchie bianche sono per¨° l¡¯esito di un processo (la distruzione dei melanociti) che tali terapie aiutano a contrastare, senza per¨° stimolare la nascita di nuovi melanociti. ¡°Anche se la rigenerazione cellulare varia molto da un soggetto all¡¯altro, garantiscono invece una percentuale di ripigmentazione che va dal 30% fino al 70-90% in una quota significativa di pazienti trattati gli JAK inibitori approvati dalla Food and Drug Administration statunitense, che di recente hanno ricevuto il via libera anche dell¡¯Agenzia Europea del Farmaco per il trattamento della vitiligine¡± spiega il professor Picardo. Attualmente questo farmaco, i cui risultati sono visibili a distanza di 4-12 mesi dall¡¯inizio della cura, ¨¨ disponibile sotto forma di crema, ma sono allo studio altre molecole della stessa categoria da somministrare per via sistemica.
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