Dell'Aquila, ¨¨ gi¨¤ medaglia! Ma alle 14.45 il sogno ¨¨ l'oro: "Non dico altro. Non ¨¨ finita"
La medaglia, d'oro o d'argento, avr¨¤ il sorriso gentile di Vito Dell’Aquila. S¨¬, perch¨¦ a 20 anni il ragazzo di Mesagne ha coronato il sogno della sua giovane carriera sul quadrato della Makuhari Messe Hall, spazzando via uno dopo l’altro i suoi rivali. Alle 14.45, ora italiana, avr¨¤ l’ultimo scoglio da superare prima dell’oro: la finale, imprevedibile, contro il tunisino Mohamed Khalil Jendoubi, capace di abbattere il numero 1 del ranking mondiale. Il coreano Jun Jang si era presentato col biglietto da visita migliore, saltando con agilit¨¤ i primi due ostacoli, ma nella spettacolare semifinale con Jendoubi si ¨¨ dovuto arrendere. Vito invece ¨¨ stato protagonista di un fantastico crescendo. "Ho iniziato con un po’ di tensione contro Salim, che oltretutto non avevo mai affrontato. Nei quarti contro Sawekwiharee ¨¨ andata molto meglio, paradossalmente mi sono sentito pi¨´ sicuro contro un avversario pi¨´ duro, ho come rotto il ghiaccio. Adesso non dico altro. Non ¨¨ finita…", le sue parole pronunciate con fiatone e adrenalina.
CRESCENDO
¡ªDue successi larghi (26-13 all’ungherese Salim, 37-17 al thailandese Sawekwiharee), poi la semifinale contro l’argentino Guzman. Dominata. Primo round in controllo per l’azzurro, chiuso 6-2 grazie alla combinazione iniziale di calci al tronco. Nel secondo c’¨¨ grande tensione, ogni mossa viene pesata, serve una video review per una penalit¨¤ assegnata a Vito. Terzo round con parziale eloquente: 10-0. Dell’Aquila in finale.
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SOGNO D’ORO
¡ªPer il taekwondo italiano sembra di rivivere i giorni magici di Londra 2012, quando arrivarono il bronzo di Mauro Sarmiento e soprattutto l’oro di Carlo Molfetta, oggi team manager della Nazionale, che ¨¨ a Tokyo e ha sofferto davanti alla tv. Proprio Molfetta sui social si ¨¨ scatenato lanciando un appello a tutti i tifosi italiani: "Vito ¨¨ stato perfetto finora, adesso incrociamo le dita. Mi raccomando tifiamo insieme, ha bisogno di tutti noi. Dal Giappone vi sente. Ci giochiamo l'oro!". Dell’Aquila ha iniziato a 8 anni, vincendo la prima gara in Austria pochi mesi dopo, quando era ancora cintura gialla. Fa parte del gruppo sportivo Carabinieri ed ¨¨ allenato in Nazionale da Claudio Nolano, che a Sydney aveva combattuto ai Giochi del 2000. La finale olimpica non ¨¨ una sorpresa: prima di Tokyo aveva infilato un oro e 4 bronzi al Grand Prix (a Parigi nel 2019 aveva battuto proprio Jang), pi¨´ un oro europeo. Sui social si fa seguire con il nick “The Eagle”, l’aquila. Per il suo sport ha un amore puro. "Il taekwondo per me ¨¨ tutto – ricorda spesso - mi ha aiutato ad essere una persona migliore e mi ha consentito di girare il mondo". Oggi, il mondo, potrebbe essere ai suoi piedi.
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