sicurezza
Camionisti: quasi 1 su 3 si ¨¨ addormentato al volante
"Sono seduto su una polveriera: 40 tonnellate a 80 km/h". A parlare ¨¨ un autotrasportatore tedesco, intervistato nellĄŻambito di uno studio della Federazione europea dei lavoratori dell'autotrasporto, la Etf, pubblicato nel 2021. LĄŻobiettivo? Analizzare la stanchezza dei conducenti di mezzi pesanti. I risultati sono allarmanti. Quasi un terzo dei 2.159 partecipanti ha dichiarato di essersi addormentato almeno una volta alla guida, con lĄŻ11% di loro che ha confessato pi¨´ di tre episodi negli ultimi dodici mesi. I dati dellĄŻultimo rapporto Istat?parlano della distrazione, anche causata da stanchezza, come la causa pi¨´ frequente di incidenti stradali. Solo in Italia, nel 2022, gli ultimi dati disponibili, i conducenti di autocarri e autotreni deceduti sono stati 166. Rappresentano il 5% dei 3.159 morti totali, ma ¨¨ un dato che non fornisce una panoramica completa del problema. Andrebbe sommato al numero di casi in cui un incidente che coinvolge un mezzo pesante ¨¨ letale per gli occupanti di altri veicoli coinvolti, visto che auto e moto hanno spesso la peggio in caso di scontro con un camion. La cifra indicata negli ultimi dati del database Care dellĄŻUe risale al 2016 ed ¨¨ di 4.002 deceduti in Europa. Determinare quanti di questi siano stati vittime della stanchezza, per¨°, ¨¨ tuttĄŻaltro che semplice.
le cause
ĄŞ ?Secondo lĄŻAci, lĄŻeccessiva sonnolenza ¨¨ causa o concausa di un quinto degli incidenti stradali. Ma la stanchezza ha sintomi e livelli di tolleranza variabili che la rendono difficile da misurare. I pochi studi disponibili si basano su segnalazioni spontanee da parte dei camionisti o analisi dei verbali delle forze di polizia. Quando mancano tracce di sbandata o le prove di guasti meccanici, il mezzo ¨¨ uscito di strada e se si possono eliminare altre cause si determina per esclusione che il conducente fosse esausto. Se la conseguenza ¨¨ la perdita di controllo del mezzo, le cause della stanchezza possono essere molteplici. Quella principale ¨¨ lĄŻorario di lavoro prolungato. Sempre secondo Etf, il 69% degli camionisti che lavorano pi¨´ di 50 ore settimanali ha dichiarato di sentirsi stanco, contro il 48% della fascia oraria 31-40. Alle lunghe giornate di lavoro, si aggiunge la scarsa qualit¨¤ delle ore di sonno in aree di sosta sovraffollate, calde e rumorose. CĄŻ¨¨ poi il problema della guida notturna. Uno studio del 2017 pubblicato sulla rivista scientifica Accident Analysis and Preview sostiene che tra le 2 e le 5 del mattino si concentra la maggior parte degli incidenti stradali, proprio perch¨Ś il ritmo circadiano, in questa fascia oraria, stimola maggiormente lĄŻimpulso del sonno.??
le soluzioni
ĄŞ ?Quando si tratta di prevenire gli incidenti causati dalla stanchezza lĄŻunica vera soluzione disponibile ¨¨ fermarsi a riposare. Anche qui, la realt¨¤ per gli autotrasportatori non ¨¨ cos¨Ź semplice. Il 66% di loro ha detto allĄŻEtf di aver dovuto accostare perch¨Ś si sentiva esausto, ma, il 51% degli intervistati dice di non essersi potuto fermare in almeno unĄŻoccasione, anche a causa di orari di consegna stringenti. Secondo le normative Ue il turno non dovrebbe essere superiore alle 9 ore e pu¨° essere esteso fino a 10 ore due volte la settimana. Il 16% degli autotrasportatori, per¨°, ha dichiarato che la propria azienda non registra lĄŻorario di lavoro. "Da tempo chiediamo ad aziende e istituzioni migliori condizioni di lavoro, compresi orari equi e pause adeguate per diminuire la stanchezza e aumentare la sicurezza" - commenta il sindacato Uiltrasporti in occasione della giornata di sensibilizzazione indetta per il 21 giugno. "Gli autisti hanno bisogno di riposo e di aree attrezzate per poter svolgere il proprio lavoro in modo sicuro e dignitoso e non smetteremo di sensibilizzare istituzioni, aziende e opinione pubblica su questo tema, perch¨Ś la dignit¨¤ dei lavoratori, la loro sicurezza e quella di tutti i cittadini sulle strade ¨¨ una priorit¨¤".
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