La Val d’Ossola dà spettacolo con le sue piccole stazioni gioiello

Sono fuori dai radar dei grandi flussi degli appassionati di sport invernali, non possono esibire grandi numeri eppure nei fine settimana trovare un posto libero nei parcheggi in prossimità delle piste non è agevole. Le piccole stazioni bianche della Val d’Ossola, tra il Lago Maggiore e la Svizzera, hanno saputo giocare le carte dell’innovazione, fatto che non è sfuggito agli sguardi più attenti. Il resto lo ha fatto la distanza tutto sommato ridotta, da un’ora e 30 minuti a poco più di due ore, da una città come Milano e dall’aeroporto della Malpensa.

Interessante anche la quantità di piste impegnative (le nere coprono ben il 36% della skiarea): piste come Sella, Diei, Valletta e le varianti Bondolero 1, 2 e 3 offrono muri tecnici con pendenze fino al 55%, cambi rapidi di direzione, compressioni e decompressioni in grado di mettere alla prova anche i quadricipiti dello sciatore più allenato. A “Sando”, come lo chiamano da quelle parti, quando l’innevamento lo consente si scia anche il sabato sera fino alle 23.30, sulla pista che dall’Alpe Ciamporino (1.936m) scende in 3 km fino a San Domenico (1.420m). Il Sando Snowpark (sandosnowpark.com), lungo 1 chilometro e con quattro linee per tuti i livelli, è da oltre 10 anni uno dei punti di riferimenti del popolo della tavola piemontese e lombardo.