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Mondiale per club, niente ¨¨ scontato. Juventus, peggio di cos¨Ź...
Il Mondiale per club, al quale lĄŻItalia partecipa con Inter e Juve, sar¨¤ una grande avventura estiva. E, come tutte le avventure che si rispettino, non ci far¨¤ mancare niente: il fascino e le emozioni, lo spettacolo e le novit¨¤, lĄŻincognita e il mistero. Gi¨¤, il mistero. ? abbastanza misterioso, ad esempio, come le trentadue societ¨¤ riusciranno a gestire le loro rose, con il mercato che verr¨¤ aperto in via straordinaria a inizio giugno per permettere acquisti dellĄŻultima ora e con contratti di calciatori che scadranno il 30 giugno, nel bel mezzo della manifestazione. ? possibile, insomma, che le squadre vengano modificate in modo rilevante a poche ore dal via o addirittura mentre le partite negli States sono gi¨¤ in corso. Sembra tutto studiato affinch¨Ś ci siano colpi di teatro che creino sensazione: immaginate lĄŻingaggio di un campione tra la fine dei tornei nazionali e lĄŻinizio del Mondiale, o un giocatore importante che si svincola e va a rafforzare una squadra quando i gironi eliminatori sono finiti. Si tratta di situazioni che in tanti anni di calcio non abbiamo mai visto - i tradizionalisti diranno che non avrebbero mai voluto vederle - perch¨Ś non cĄŻ¨¨ mai stato un torneo per club spalmato tra due stagioni, tranne che nellĄŻanno disgraziato del Covid (ma allĄŻepoca non per scelta, ovviamente). TantĄŻ¨¨. Il nuovo spesso spaventa, poi magari appassiona.
Di nuovo, in questo Mondiale per club, ci sar¨¤ soprattutto la possibilit¨¤ di vedere tutte assieme le squadre migliori del pianeta, provenienti da ogni continente, raggruppate assieme in un torneo lungo un mese. In passato cĄŻera la Coppa Intercontinentale, che contrapponeva i campioni dĄŻEuropa e del Sudamerica in una sfida unica; una competizione che ¨¨ stata poi allargata alle regine degli altri continenti. Si tratta comunque di un evento di breve durata, i vincitori della Champions se la cavano con due partite (da questĄŻanno con una) e prevalgono quasi sempre. Il Mondiale che si disputer¨¤ negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio sar¨¤ invece un confronto senza precedenti, almeno a livello di club, tra culture calcistiche diverse: quando il campo dei partecipanti diventa cos¨Ź ampio, arrivando a coinvolgere 32 formazioni dal Sudamerica al Giappone, dallĄŻEuropa al Sudafrica, tutto si fa molto interessante. Poi ¨¨ chiaro che lĄŻaspetto economico ha un peso decisivo, perch¨Ś i club per partecipare incassano decine di milioni di euro e cĄŻ¨¨ bisogno di creare motivi di interesse affinch¨Ś gli sponsor investano. Cos¨Ź pu¨° anche capitare che lĄŻInter Miami di Messi, a un certo punto, entri tra le qualificate un poĄŻ a sorpresa. Dal punto di vista tecnico, il Mondiale per club ha un livello medio inferiore rispetto alla Champions. Ma questo non significa che sia tutto deciso, tutto scontato: per le grandi dĄŻEuropa le sfide con avversarie poco conosciute, soprattutto al termine di una stagione faticosissima, possono presentare problemi inattesi. E anche affrontare le squadre sudamericane - ma non solo - nelle gare a eliminazione diretta ¨¨ meno banale di quanto qualcuno possa pensare. Se poi tra le europee dovesse annidarsi anche un briciolo di presunzione, ecco che i rischi aumenterebbero. Sapevamo che il sorteggio sarebbe stato pi¨´ difficile per la Juve che per lĄŻInter, nonostante fossero entrambe in seconda fascia, perch¨Ś i bianconeri erano destinati a una squadra europea di prima fascia. Era per¨° difficile immaginare che alla squadra di Motta andasse cos¨Ź male: nel girone eliminatorio ha pescato il Manchester City - contro il quale giocher¨¤ anche la prossima settimana in Champions - e negli ottavi rischia di trovare il Real Madrid, visto che i due gironi (quello di Juve e City e quello del Real) si incrociano. Le altre rivali dei bianconeri, il Wydad e lĄŻAl Ain, sembrano destinate a fare da contorno. LĄŻInter affronta da favorita un girone che per¨°, per valori, sembra pi¨´ equilibrato: ci sono la storia del River Plate, uno dei club di maggior prestigio e di maggior successo del Sudamerica, e poi i giapponesi dellĄŻUrawa e i messicani del Monterrey, esponenti di movimenti calcistici consolidati oppure in crescita, avversarie che possono diventare insidiose. ? stato bello vedere il neocinquantenne Del Piero al centro del sorteggio di Miami - un sorteggio interminabile, lungo pi¨´ di una partita. Introducendo le squadre Alex ha incrociato anche la sua storia personale, ad esempio quando ha annunciato lĄŻabbinamento tra Inter e River Plate, la squadra alla quale 28 anni fa ha segnato il gol che ha consegnato alla Juve la Coppa Intercontinentale, forse il pi¨´ importante della sua carriera. Fra luci e lustrini, Del Piero sembrava fosse l¨Ź per ricordare a tutti che, alla fine, contano il calcio, i giocatori, i campioni.
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