Bonus 18enni, dietrofront del Governo: "Non vogliamo abolirlo ma modificarlo"

Il governo Meloni non vuole più abolire il bonus da 500 euro per i 18enni ma solo modificarlo. A dirlo è Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, presidente della Commissione cultura alla Camera e coautore (insieme a Rita Dalla Chiesa) dell’emendamento alla Manovra che in questi giorni sta suscitando polemica che riguarda il bonus introdotto da Matteo Renzi nel 2016. “Non aboliamo la App 18, è una fake news“, ha detto Mollicone a Sabato 24 su Rai News. A distanza di qualche ora, infatti, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha parlato anche lui di falsità perché il bonus in questione verrebbe sostituito da una “Carta della cultura” (che però nei fatti non era prevista dall’emendamento di Mollicone-Dalla Chiesa).

la nuova carta

Mollicone, poco dopo, ha annunciato che “verrà fatta una nuova Carta” con “criteri più trasparenti ed equi” e che la nuova tessera “potrebbe essere legata all’Isee”. “L’emendamento che ho presentato – ha spiegato – è strutturale e riguarda tutte le categorie che di fatto oggi sono beneficiarie dell’App 18: la filiera editoriale, musicale, dei concerti e dello spettacolo dal vivo. Quei soldi, circa 230 milioni di euro, verrebbero spostati sul nuovo Fus, che non si chiamerà più così, ma Fondo Nazionale per lo spettacolo”.

nuovi fondi

Mollicone dice che ci saranno quindi “più fondi per il Tax Credit del cinema, per le sale cinematografiche e anche per la filiera del libro con l’istituzione del Fondo del libro, che, tra l’altro, era una proposta anche della precedente maggioranza, con anche fondi per i piccoli editori e le librerie di prossimità. Verrebbero poi rafforzati anche i fondi nazionali per la rievocazione storica”.

il problema del bonus 18app

Secondo Mollicone, il problema del bonus in questi anni è stata la poca “trasparenza” della carta (come per il Reddito di Cittadinanza): “Oggi ci si comprano i libri di testo e questo non può avvenire perché la carta è erogata dal Ministero della cultura e i libri di testo non sono ammessi. Ma, di fatto, così è diventata un ammortizzatore sociale. Lo abbiamo scoperto andando a vedere nei cassetti dei dirigenti, ci sono arrivate segnalazioni dalla Corte dei conti su possibili danni erariali, della Guardia di Finanza e delle Procure che stanno indagando sull’uso fraudolento della Carta. Sarebbero già accertati 9 milioni di euro di frodi al Mic. Manca un report di vigilanza su questo, anche storico. Vuol dire che qualcuno in passato non ha vigilato, ma è una fake news che noi vogliamo cancellare la Carta”.

forza italia prende le distanze

Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, capigruppo al Senato e alla Camera di Forza Italia, prendono le distanze dalla proposta, e fanno sapere che pur condividendo “le preoccupazioni per le storture e le truffe” ritengono il bonus 18app una misura valida. Inoltre, pensano che sia “assolutamente necessario che le risorse stanziate per App18 rimangano destinate ai giovani e alla loro crescita culturale”.

Affilato anche Dario Franceschini, ex ministro della Cultura. In un’intervista a La Stampa, Franceschini ha sottolineato il fatto che il Bonus18 app sia diventato ormai un modello anche all’estero e “se il problema della maggioranza fosse stato l’applicazione del bonus, sarebbe bastato modificare le norme di attuazione o anche il nome. Invece hanno speso i fondi per altro e ora non hanno nulla per finanziare la nuova carta”.