economia
Extraprofitti banche, una tassazione una tantum per acquisto prima casa e taglio tasse
Il governo sta lavorando su una tassa relativa agli?extraprofitti delle banche, un'imposta cio¨¨ sugli istituti che hanno ottenuto un aumento dei profitti grazie alla crescita dei tassi di interesse. La misura una tantum, inserita nel decreto asset approvato dal consiglio dei ministri, mira a contrastare il caro-mutui che penalizza imprese e famiglie, sulla falsariga di quella applicata dal governo Draghi alle societ¨¤ energetiche per far fronte al caro-energia. Ecco come funzioner¨¤ secondo la bozza della norma diffusa in queste ore, e quali effetti avr¨¤ su chi ha un muto.
Gli extraprofitti banche che cosa sono
¡ª ?L'imposta straordinaria sulle banche introdotta a partire dal 2023 mira a lenire gli effetti dell'impatto sociale derivante dall'aumento delle rate dei mutui, causato dall'innalzamento dei tassi di interesse. Tale imposta sar¨¤ addebitata agli intermediari finanziari, escludendo le societ¨¤ di gestione dei fondi comuni d'investimento e le societ¨¤ di intermediazione mobiliare.?In generale, i profitti aggiuntivi delle banche sono generati dall'aumento dei tassi di interesse e rappresentano la differenza tra gli interessi attivi, ovvero quelli guadagnati dalla banca per i prestiti e i mutui concessi, e gli interessi passivi, ovvero quelli che la banca deve pagare ai propri clienti sui conti correnti e sui conti deposito. L'imposta straordinaria sulle banche mira a ridurre questi profitti aggiuntivi.?L'aliquota dell'imposta straordinaria ¨¨ fissata al 40% e si applica sulla parte eccedente il margine di interesse dell'esercizio 2022 rispetto al margine del 2021, e solo se tale eccedenza supera almeno il 5%. Inoltre, si applica anche sulla parte eccedente del margine di interesse relativo al 2023 rispetto al margine del 2021, a condizione che tale eccedenza sia almeno del 10%. Tuttavia, l'importo dell'imposta straordinaria non potr¨¤ superare il 25% del valore del patrimonio netto della banca al termine dell'esercizio 2022. Questo limite massimo ¨¨ stabilito per evitare che l'imposta diventi eccessivamente onerosa per le banche. L'imposta straordinaria, spiega Palazzo Chigi in una nota, sar¨¤ versata nel 2024.
cosa significa per chi ha un mutuo
¡ª ?Secondo stime condotte da Facile.it e Mutui.it, i sottoscrittori di mutui a tasso variabile hanno gi¨¤ dovuto pagare oltre 2.300 euro in pi¨´ in un periodo di un anno e mezzo, e questa cifra potrebbe addirittura salire a oltre 5.300 euro entro luglio 2024.?Le entrate derivanti dall'imposta sugli extraprofitti dovrebbero quindi servire a rifinanziare il fondo mutui prima casa per i cittadini sotto i 36 anni e per implementare misure volte a ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese, anche se non sono ancora chiare le modalit¨¤. Insomma, rate del mutuo pi¨´ basse per chi ha sottoscritto il tasso variabile e, forse, stipendi e pensioni pi¨´ alte.?La tassa sulle banche, infatti, oltre a mitigare l'onere finanziario sui clienti bancari, sar¨¤ volta a indirizzare risorse verso misure che possono sostenere l'occupazione e stimolare l'economia, inclusa la proroga del taglio dell'Irpef fino alla fine del 2023. Le stime preliminari indicano che l'imposta potrebbe generare entrate tra 2,5 e 2,8 miliardi di euro. Questa cifra sar¨¤ sufficiente per coprire i mutui esistenti, tuttavia potrebbero essere necessari ulteriori finanziamenti per completare altre iniziative, come la riduzione del cuneo fiscale o la riduzione delle aliquote Irpef. Attualmente, le diverse proposte richiedono almeno 4 miliardi di euro per essere completamente finanziate.
i timori degli analisti
¡ª ?Dopo l'approvazione dal Consiglio dei ministri, Piazza Affari ha bruciato circa 10 miliardi di euro?in poche ore. In rosso di quasi l'11% Bper e Banca Mps, e di quasi il 10% FinecoBank, seguita dal -9% di Banco Bpm, e oltre -8% per Intesa Sanpaolo.?Gli analisti sono preoccupati che la nuova tassazione sugli extraprofitti delle banche possa influenzare negativamente sia i clienti bancari che l'attivit¨¤ economica complessiva. Si teme infatti che, per compensare l'onere fiscale aggiuntivo, le banche possano aumentare le commissioni e i costi sui conti correnti dei clienti, penalizzando anche chi, pi¨´ prudentemente, aveva optato per un tasso fisso.
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