Bellandi: "Abbi fede senza vedere... Cos¨Ź il Signore mi ha guidato all'oro olimpico"
Arrivati al Centro olimpico federale di Ostia, poco fuori Roma, Alice Bellandi ci sorprende: ¨¨ a suo agio anche in un mondo apparentemente lontano da quello del judo, fatto di marzialit¨¤ e compostezza. Il trucco, le acconciature e i cambi dĄŻabito la divertono e quello sguardo severo che la contraddistingue quando indossa un judogi in gara si trasforma: "Da fuori posso sembrare antipatica, quasi una stronza, ma in realt¨¤ il mio pi¨´ grande segreto ¨¨ che sono un orsacchiotto". Quella che parla ¨¨ unĄŻAlice diversa, che ha imparato ad aprirsi lasciando spazio allĄŻamore, soprattutto verso se stessa. QuellĄŻamore che ¨¨ mancato in un momento difficile della sua vita, tanto da toccare il fondo. LĄŻoro olimpico vinto a Parigi, battendo in finale lĄŻisraeliana Lanir, ¨¨ frutto di un percorso che ha portato la ventiseienne bresciana ad affrontare di petto i traumi che la stavano divorando. Nel 2020, mentre sul tatami lottava per la qualificazione ai Giochi di Tokyo, fuori combatteva contro la depressione e i disturbi alimentari. Ed ¨¨ stata proprio la successiva delusione del settimo posto in Giappone a salvarla. Da l¨Ź, ha dato inizio a una rinascita che lĄŻha portata a cambiare allenatore, categoria di peso (dai -70 kg ai -78 kg), a incontrare la sua mental coach Laura Pasqua e la sua compagna, la judoka sudafricana Jasmine Martin, riscoprendo anche la fede. Un ritrovato e delicato equilibrio con cui ancora oggi ¨¨ costretta a fare i conti e che in Francia lĄŻha portata a coronare il sogno di una vita. Il suo oro non ¨¨ una semplice medaglia, ma la consacrazione di un ritorno alla luce, il premio alla sua forza di volont¨¤ e al coraggio di chiedere aiuto.?