Quando sui protagonisti di una bella storia cala lĄŻombra pesante di una maledizione, allora la favola si fa nera, tutto si fa oscuro e limaccioso e il contorno di un destino avverso se ne sta acquattato tra un foglio e lĄŻaltro del calendario. NellĄŻanno di grazia 1996 un paese di cinquemila anime incastrato tra il parco nazionale dell'Abruzzo e gli impianti sciistici di Roccaraso sale alla ribalta della cronaca sportiva nazionale. Il Castel di Sangro viene promosso per la prima volta in Serie B. EĄŻ un risultato storico, che viene narrato in Italia con toni fiabeschi e che - oltre il nostro confine - diventa il paradigma di unĄŻimpresa impossibile eppure realizzata, nonostante tutto e nonostante tutti. Il giorno della festa ¨¨ il 22 giugno 1996. Quel mercoled¨Ź - sul campo neutro di Foggia designato per lo spareggio - il lillipuziano Castel di Sangro batte lĄŻAscoli, nettamente favorito dai pronostici della vigilia, e conquista lĄŻaccesso alla Serie B. La promozione prende si sviluppa con modalit¨¤ da thriller dopo uno spareggio che si spinge fino ai calci di rigore. LĄŻallenatore del club abruzzese, Osvaldo Jaconi - 49 anni, baffo staliniano, lunga gavetta nella periferia del calcio - con una geniale e fortunata intuizione allĄŻultimo minuto dei supplementari sostituisce il portiere titolare del Castel di Sangro, De Juliis, con la riserva Spinosa, che risulter¨¤ decisivo opponendosi con bravura ai tiri dal dischetto degli avversari.?
serie a noir
La favola nera del Castel di Sangro
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