Tutto quello che significa essere "il Napoli di Conte"

Siccome vince, è il Napoli di Conte, perché Conte ha questa abitudine: arriva e vince lo scudetto ed è successo quattro volte nei cinque campionati di Serie A conclusi, l’altra volta fu secondo per un punto (con l’Inter, dietro la Juventus allenata da Sarri). Allora se il Napoli vince è di Conte perché le abitudini dapprima si possiedono (da habere, avere in sé) e infine se ne è posseduti, un riflesso, la pianta umana che spunta sulla roccia desolata (questa è di Marcel Proust, che intorno al tema ha scritto qualche migliaio di pagine). Quella del tecnico primo in classifica è la più piacevole da rivendicare, tanto da diventare l’analisi logica di una classifica: però - ecco l’insidia dell’abitudine - si rischia sempre la riduzione, la comodità, la conclusione per slogan dell’analisi fino a smarrire le ragioni, i momenti, l’enorme lavoro di trasformazione e anche il significato pieno dell’essere una squadra riferibile, con complemento di specificazione, al suo tecnico.?