Allenatore Juve, ma solo per una notte: quando Giampaolo e i bianconeri si sfiorarono
Quindici anni e svariati rimpianti fa, Marco Giampaolo divent¨° lĄŻallenatore della Juventus. Ma solo per una notte. La mattina dopo - a sua insaputa - gi¨¤ non lo era pi¨´. E poich¨Ś le occasioni mancate sono i post-it che il destino lascia sul frigo della nostra vita a ricordarci cosa poteva essere e non ¨¨ stato, quel preciso momento - era il 2009 - segna nella carriera di quello che ¨¨ oggi lĄŻallenatore del Lecce una crepa, un bivio, un punto di svolta, a seconda della prospettiva da cui lo si considera. Fidanzamento rotto sul nascere - come sappiamo - zenit e nadir, tutto in una notte, promesse e premesse sfumate per quello che - giusto un attimo prima - Fabio Capello aveva designato pubblicamente come suo erede, riconoscendogli la statura del grande allenatore, seppur giovane e di residenza calcistica provinciale. EĄŻ indubbio che se il Tempo serve a qualcosa, allora questi quindici anni non sono passati invano e lĄŻinattesa piega degli eventi che allora incrin¨° il suo umore - ci rimase inevitabilmente male, molto male, malissimo - oggi ¨¨ una ferita che forse non brucia pi¨´. Cos¨Ź ha raccontato Giampaolo pi¨´ volte e non vi ¨¨ motivo - conoscendo lo spessore dellĄŻuomo - per dubitarne. Per¨° ogni volta che gli tocca di affrontare la Juventus - come stavolta - viene il sospetto che provi la stessa sensazione dellĄŻadolescente che riesce a catturare lĄŻattenzione della bella della III?C, viene gratificato da un invito serale e mentre controlla per lĄŻultima volta allo specchio di non avere rimasugli di biscotti tra i denti e si appresta ad uscire di casa, una telefonata - Ą°Ciao, ho un impegno: ci vediamo unĄŻaltra voltaĄą - lo spinga spalle al muro a chiedersi il perch¨Ś.?