"Q uello che ricordo ¨¨ Martina che mi viene addosso, l¡¯impatto tremendo, poi il buio totale, come se il mondo si fosse spento". Quel 22 novembre del 1981 qualcuno prende per mano Giancarlo Antognoni prima che il calcio alla testa di Silvano Martina se lo porti via. La Fiorentina sta vincendo 2-1 sul Genoa, ¨¨ il decimo del secondo tempo, Antognoni ¨¨ lanciato verso il gol. Il portiere genoano fa un¡¯uscita un po¡¯ azzardata, "ma senza malafede, poi siamo diventati amici", come ha ricordato pi¨´ volte il Bell¡¯Antonio di Firenze, settant¡¯anni portati magnificamente. Eppure, il cuore smette di battere per qualche istante. Senza l¡¯intervento del medico genoano Gatti e del massaggiatore viola Raveggi, probabilmente, non avrebbe ripreso a pompare. "Sono stati molto bravi", sorride adesso Antognoni, e quel "bravi", lo sa anche lui, ¨¨ un modo di dire.?
l'intervista
Antognoni: "Edo, a me successe 43 anni fa. Diventai pi¨´ cattivo, e quando tornai vinsi il Mondiale"
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