Papaccioli, un brasiliano sul lago che ha stregato Fabregas
Quando Matteo Papaccioli nasceva, un giovanissimo Cesc Fabregas vestiva la maglia dellĄŻArsenal e preparava la trasferta di Sunderland, vinta due giorni dopo con un gol di Theo Walcott nellĄŻultima giornata di Premier League. 9 maggio 2008: Cesc aveva appena compiuto 21 anni, era uno dei fari dei Gunners e intanto a Taubat¨Ś, terra di mezzo tra San Paolo e Rio de Janeiro, veniva al mondo un ricciolino che, ventĄŻanni dopo, gli avrebbe rubato lĄŻocchio sul lago di Como. LĄŻinvestitura ¨¨ arrivata direttamente da Fabregas: "Papaccioli ha dimostrato di essere un giocatore di talento e con un buon potenziale". Talento e potenziale, parola di un campione del mondo. E Matteo Papaccioli corre veloce. A neanche 17 anni ha gi¨¤ firmato il primo contratto da professionista, gioca e segna con la formazione Primavera (13 presenze e 3 gol) e da qualche mese si sta ritagliando il suo spazio nel taccuino di Massimiliano Favo, c.t. della Nazionale Under 17 che la prossima primavera voler¨¤ in Albania per difendere il titolo Europeo conquistato a Cipro un anno fa. Il contenuto degli appunti? Praticamente tutte le caratteristiche di un centrocampista moderno e completo, difficile da etichettare e proprio per questo unico nel suo genere, speciale e spesso, per molti allenatori, imprescindibile. La tecnica lĄŻha affinata sulle strade in cemento brasiliane, sui muscoli ci sta ancora lavorando ma guai a pensare che sia uno che tira indietro la gamba. Anzi. Attaccare o difendere? 51 a 49 per il primo, con quellĄŻuno che nasconde la voglia di bazzicare nella trequarti offensiva e il vizietto del gol. Praticamente un mini Fabregas e chiss¨¤, magari lo spagnolo un poĄŻ ci si rivede pure.