intervista
Juwara: "Vorrei tornare in Italia. Mihajlovic? Un secondo padre, si commosse per la mia storia"
Questa ¨¨ la storia di un viaggio variegato e indimenticabile, in tutti i sensi: tocchi l¡¯inferno, vedi il paradiso e adesso sei nel tragitto per riveder le stelle. Possibilmente in Italia ma con tappa in Danimarca. Questa la storia di Musa Juwara, ragazzo che ne ha viste un bel po¡¯ ma che grazie a un gol ¨¨ riuscito anche a dare una casa ai suoi genitori, in Gambia. Ecco: ma dov¡¯¨¨ finito Musa? E¡¯ su, a nord, attaccante del Vejle: e cinque anni fa prese il treno per l¡¯incredibile mondo delle favole. Cos¨¬.
viaggio
¡ª ?Ventesimo minuto della ripresa: Bologna sotto di un gol a San Siro contro l¡¯Inter e con un uomo in meno. Sinisa Mihajlovic ha l¡¯intuizione: fuori Sansone e dentro lui, 18 anni, esplosivamente deciso a dare una sterzata alla propria voglia di esserci e di fare dopo aver vinto la lotta della sopravvivenza, da bambino. "Dopo la gara Sinisa disse che si sentiva il fatto che avrei fatto gol. E quel gol mi ha cambiato la vita. Completamente".?
Ecco Musa Juwara, oggi ventitreenne attaccante del Vejle appunto (campionato danese), un passato ben noto e di lotta per essere arrivato da solo in Italia a bordo di un barcone (sulle coste messinesi assieme a 536 altri migranti) e aver vissuto inseguendo (Virtus Avigliano, Chievo e poi Bologna prima dell¡¯attualit¨¤) il cosiddetto sogno calcistico: che in quel 5 luglio 2020, Inter-Bologna 1-2, si avvera. In maniera prepotente, dirompente. "Ricordo che sembrava dovesse entrare un altro, poi Sinisa si alza dalla panchina e dice: ¡°No, voglio che entri Musa¡±. Stavamo perdendo e con un uomo in meno. Ricordo tutto di quel momento. Pochi minuiti: gol mio dell¡¯1-1".
E figuriamoci il dopo¡
"S¨¬, rammento tutto, per esempio di quanto sia stato forte il fragore, perch¨¦ poi nei giorni successivi tutti mi riconoscono, sanno chi sono, la mia storia, mi chiedono ogni cosa. Quel pomeriggio entro nello spogliatoio e c¡¯¨¨ il Carnevale per la nostra vittoria a San Siro, anche perch¨¦ l¡¯1-2 lo fece l¡¯altro Musa, Barrow. Danilo viene da me, mi abbraccia e fa: ¡°Posso avere la tua maglia¡±. Sorrisi e scherzi insomma. Apriamo i telefonini e della mia storia ne parlano in tutto il mondo. Pazzesco. E¡¯ stato un pomeriggio meraviglioso. I giorni dopo il gol la mia vita ¨¨ cambiata davvero, successivamente ho rinnovato il contratto col Bologna e nei mesi successivi ho potuto fare una cosa che avevo sempre sognato: acquistare una casa per la mia famiglia in Gambia".
Riavvolgiamo il nastro: Mihajlovic ha creduto in lei.
"Era un secondo padre. Un uomo splendido. Mi manca molto. Mi ha visto e mi ha dato fiducia s¨¬. Una fiducia pazzesca, e non solo in quel giorno in cui mi fece entrare a San Siro. Soprattutto mi ha voluto bene. Certamente ho dovuto convincerlo eh¡".
Come?
"Un giorno vado nel suo ufficio. Mister, gli dico, fammi giocare. Ti giuro che non ti deluder¨° n¨¦ ti tradir¨°. Ci siamo messi a parlare, anche della mia storia, perch¨¦ era curioso di sapere tutto, di come realmente erano andate le cose, il viaggio per arrivare in Italia eccetera eccetera: e gli ho raccontato veramente ogni cosa, anche quei particolari che so solo io, che nessuno sa. Lui si ¨¨ commosso e mi ha detto ¡°Se vuoi ti posso aiutare a far venire la famiglia da te¡±. C¡¯¨¨ stato un periodo in cui non la vedevo da anni. Il cuore di Sinisa, enorme: un uomo unico".
Ai giornalisti, dopo quel gol all¡¯Inter, Mihajlovic disse: "Se continuate a chiedermi di lui non lo faccio pi¨´ giocare".
"S¨¬ s¨¬, mi ricordo (sorride, ndr). Mi voleva proteggere. Lui, Sabatini, i miei procuratori Pastorello e Grillo, in tanti mi hanno aiutato e consigliato. Sinisa disse che mi avrebbe fatto giocare all¡¯ultima, contro il Torino. Io non avevo paura di nessuno, dopo quel gol all¡¯Inter ero convinto di poter spaccare il mondo anche perch¨¦ nel frattempo era arrivata la convocazione dalla mia nazionale".
Poi?
"Poi inizia una nuova stagione e in ritiro Sinisa non viene, inizia tutto quello che sappiamo. Cambiano tante cose. Io resto a Bologna e insomma poi cominciano le voci di prestito. Mi offrono di andare in Russia ma non me la sento, poi in Portogallo, a Cosenza e insomma finisco anche per trovare Thiago Motta ma poco alla volta mi stacco dal Bologna e vado in Danimarca".
Oggi ¨¨ tutto di propriet¨¤ del Vejle?
"Il Bologna ha il venti per cento della rivendita, a quanto ne so. Mi trovo bene: in classifica non va alla grande ma per quanto mi riguarda ho segnato 3 gol e fatto 2 assist mentre l¡¯anno scorso 4 gol e 7 assist in campionato".
Il sogno di adesso?
"Vorrei riprovarci con l¡¯Italia. Tornare. Ma intanto finisco la stagione con il Vejle. Ogni tanto ricordo quei momenti di Bologna e San Siro: mi viene anche un po¡¯ di nostalgia, ma so che in questi anni magari qualcosa anche io posso aver sbagliato. Quando a un diciottenne succede una roba del genere, beh, capita di montarsi la testa o perdere il senso della realt¨¤. Ma adesso sono molto pi¨´ maturo e s¨¬, mi piacerebbe riprovare in Serie A".
Lo sa che domani c¡¯¨¨ Inter-Bologna?
"Mi piace il Bologna, molto. Ora che poco alla volta stanno tornando tutti, beh, ¨¨ una squadra da Europa League".
Di quel 5 luglio 2020 cosa ¨¨ rimasto, oggi?
"La maglia di Lukaku. 'Inizia qua la tua lunga strada, continua cos¨¬' mi disse Romelu¡". A presto, Musa.
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