All’appello del Mondiale del Qatar, partito ieri, la situazione ¨¨ stata questa: assenti il Pallone d’oro Karim Benzema (Francia) e il suo secondo, Sadio Man¨Ś (Senegal); quello che ne ha vinti pi¨´ di tutti, 7, Leo Messi, ha alzato la mano, ma in infermeria. La Pulce ¨¨ tornato in gruppo, ci sar¨¤ domani contro l’Arabia Saudita, ma nei giorni scorsi ¨¨ stato in dubbio. E’ la punta di un iceberg, la spia di un Mondiale trasfigurato dall’assenza di infortunati irrecuperabili e da imbarcati nella speranza che recuperino a pieno regime nel corso del torneo. E’ anche lo specchio del logorio del calcio moderno che neppure l’antico carciofo del Carosello riuscirebbe a sanare. I calendari sempre pi¨´ ingolfati, anche a causa di nuove competizioni di difficile giustificazione se non economica, ulteriormente stressati dal Covid, e l’esasperazione agonistica del gioco, hanno aumentato l’esposizione agli infortuni. Anche perch¨Ś si gioca sempre di pi¨´ e ci si allena sempre di meno. Il Mondiale qatariota ¨¨ il biglietto da visita del calcio moderno, sempre pi¨´ indifferente alla qualit¨¤ sportiva del prodotto. Il fatto che cada a met¨¤ stagione, e non alla fine, non ha ridotto i cerotti.
L'ANALISI
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