Per chi il 17 luglio di trentĄŻanni fa era nellĄŻet¨¤ della ragione, per chi si affacciava alla vita con spettinata allegria o per chi la misurava dallo specchietto retrovisore; per chi viveva delle emozioni messe in circolo dal circo del calcio o per chi ne seguiva i rimbalzi sbirciando distrattamente dal buco della serratura; quel rigore di Robi Baggio calciato tra le stelle finte del cielo americano di Los Angeles resta un mistero, un abisso di domande senza risposta, unĄŻequazione senza risultato. Perdemmo un Mondiale, ci sentimmo tutti pi¨´ soli e affrontammo i giorni a seguire con la certezza che il gioco del pallone - esattamente come la vita - non consegna a chi lo frequenta una giustizia, ma piccole parziali verit¨¤ di cui bisogna far tesoro. Sono passati trentĄŻanni e migliaia di maledizioni, i ragazzi di allora sono uomini, il calcio ha cambiato pelle, di Baggio non ce ne sono pi¨´ ma quel rigore - quel tiro cos¨Ź incongruo e fuori fuoco - ha ancora la potenza dellĄŻimmortalit¨¤, come se custodisse nella sua traccia celeste - s¨Ź, se ne and¨° alto, altissimo e lontanissimo da ogni logica - una nostalgia di cui non possiamo fare a meno.?
il racconto
Pasadena, 1994, Italia e Brasile si giocano il mondo: storia di un rigore nel cielo di Los Angeles
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