Filosofie opposte, parole taglienti: il grande romanzo di Mourinho contro Guardiola

Amici mai, per chi ha bisticciato come noi. José Mourinho torna sulla scena del crimine, laddove per anni e anni ha combattuto la più feroce delle sue battaglie ad personam, contro il suo doppio, Pep Guardiola. Forse perché sente che l’eterno nemico alla guida del City sta attraversando un momento di grande difficoltà professionale, forse perché è lui a godere - invece - di un periodo gratificante: il suo Fenerbahce è secondo nel campionato turco. Mourinho conosce meglio di tutti l'arte della provocazione, questo gli va riconosciuto. La sua disfida con Guardiola è epica, una vera e propria saga televisiva. Nella polemica Mou ci sguazza, come un’anatra felice regina del suo stagno. Del resto, come ha detto una volta, "neanche Gesù piaceva a tutti". Mou sta al di là del Bene e del Male, perché è lì che ha scelto di stare. L’uomo - soprattutto - sa scegliersi i nemici. E il nemico giurato, l’uomo che ha sempre sofferto, l’allenatore con cui ha più volte fatto a gomitate per guadagnare la luce, è stato Pep Guardiola. E in fondo lo è ancora. Perché un nemico è per sempre e Pep è il miglior nemico che José possa desiderare.?