Il contrappasso, la rivoluzione, il ritorno: Atalanta-Juve, pi¨´ di una finale
Molto pi¨´ di una finale di Coppa Italia. Atalanta-Juve ¨¨ un sacco di cose: una rivoluzione, un contrappasso dantesco, l’ultima di Buffon da juventino, il ritorno dei tifosi, il festival del gol, allenatori agli antipodi, una finestra sul futuro. Vediamo tutto, punto per punto.
I bookmaker danno favorita la Dea che terminer¨¤ il campionato davanti alla Signora, come una sola volta nella storia (1961-62). Una rivoluzione. La partita capovolta. "Ma ¨¨ giusto che l’Atalanta, senza storia, entri subito in Champions?", si chiedeva Andrea Agnelli. Risposta del destino: Juve costretta a dipendere due volte in 5 giorni dall’Atalanta per vincere una coppa e andare in Champions League. Atalanta che le sta sopra in classifica e nei pronostici ed ¨¨ gi¨¤ in Champions.
Eccolo il contrappasso dantesco per l’arrogante logica della Superlega che voleva annullare il merito. Vuoi un trofeo, un diritto? Guadagnatelo sul campo. Campo non banale, tra l’altro, quello del Sassuolo, altra piccola diventata grande attraverso il bel calcio e le buone idee.
L’orgoglio legittimo per il ciclo epico dei 9 scudetti ¨¨ tracimato oltre la soglia della tracotanza: metto in panca un debuttante e vinco lo stesso, qualsiasi cosa faccio vinco lo stesso. C’¨¨ questa sensazione malata di onnipotenza alla base di una stagione fallimentare che una Coppa Italia e il quarto posto non potranno salvare. Una squadra costruita per vincere la Champions che si aggrappa alla 14? Coppa Italia dice tutto.
Confusione e progetto
¡ªSe il giudizio su un allenatore dipende dalle ultime due partite, vuole dire che ha gi¨¤ fallito. Il futuro tecnico della Juve sar¨¤ altro, da Zidane in gi¨´. Questa finale ¨¨ tante cose, ma non una via di salvezza per Pirlo. Naturalmente non ¨¨ solo colpa sua. Anzi, i principali responsabili stanno sopra e sotto: gli architetti di mercato che non hanno dato gli uomini che servivano al tecnico e i giocatori che non ci hanno messo il cuore che serviva a compensare le difficolt¨¤. Pirlo ha complicato il quadro inseguendo un calcio troppo ambizioso, senza avere il tempo e i mezzi per educarlo.
Si fosse accontentato di un calcio pi¨´ essenziale, pi¨´ contiano, monetizzando le grandi individualit¨¤ difensive (De Ligt) e offensive (CR7, Morata), sfruttando meglio le tante gambe da ripartenza (Chiesa, Cuadrado, Kulusevski) sarebbe stata un’altra storia. Invece, si ¨¨ trascinata una Juve irrisolta, caduta regolarmente ogni tre partite. L’Atalanta, sincronizzata in tutte le componenti, ha mostrato come si realizza un progetto tecnico, ritoccandolo ogni anno, pur sacrificando qualche gioiello per alimentare l’autofinanziamento virtuoso. La sapienza e l’esperienza del Gasp, che allenava gi¨¤ quando Zidane giocava ancora, sono alla base di tutto.
Festival del gol
¡ªStessi principi, ma non c’¨¨ stata un’Atalanta uguale all’altra. Quest’anno Gasperini aveva bisogno di un trequartista giovane e fisico per poter permettersi Muriel con Zapata. Lo ha spiegato al Papu, ¨¨ scoppiato il caso. La societ¨¤ ha dato forza al tecnico. La filiera ha funzionato bene, la squadra non ne ha sofferto ed ¨¨ cresciuta. Muriel ha segnato 22 gol, sono esplosi Pessina e Malinovskyi. Pirlo ama un calcio moderno di pressione e dominio, ma Cristiano non fa pressing. L’Atalanta stasera cercher¨¤ la consistenza fisica di un trofeo che riassuma un ciclo fantastico.
Un totem per ballarci attorno, del metallo per specchiarsi, perch¨¦ il ricordo della bellezza sfuma, una coppa resta in bacheca. La Coppa Italia del ‘63 aspetta compagnia da 21.171 giorni. Non sar¨¤ facile. Nonostante i bookmaker e quanto detto, in una partita secca, la Juve, per esperienza e qualit¨¤ individuale, ¨¨ attrezzatissima. Basti pensare alla Supercoppa del 20 gennaio che si disput¨° proprio al Mapei Stadium. A piegare il Napoli furono CR7 e Morata, due che hanno gi¨¤ segnato in finali di Champions e che in certe notti danno qualcosa in pi¨´. Accanto al portoghese stavolta dovrebbe partire Dybala. Cristiano la sblocc¨° con una zampata su corner.
La Dea ¨¨ condannata a una concentrazione feroce. Gasp dovrebbe partire con Malinovskyi e Pessina a sostegno di Zapata e giocarsi Muriel a partita in corso. Si scontrano il capocannoniere della Serie A, CR7 (29 gol), e il miglior attacco del campionato, quello dell’Atalanta (90). Una promessa di spettacolo per i 4.300 spettatori che tiferanno in tribuna e cominceranno a toglierci dalla pelle tutto il silenzio gelido che ci ¨¨ piovuto addosso in questi mesi. Grazie alla deroga al coprifuoco, potranno godersi l’intera partita, anche in caso di rigori. La carrozza non si trasformer¨¤ in zucca. Sta scadendo invece il tempo del mitico Buffon, all’ultima notte da juventino. Ma Gigi rester¨¤ in eterno il nostro Principe Azzurro di Berlino.
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