? un'Inter da sballo: domina e vince 2-0 in casa del Benfica. La semifinale ¨¨ a un passo!
Se la chiamano pazza, ci sar¨¤ un motivo. In una notte per cuori forti, fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni, l'Inter rovescia il proprio destino: dalla triste quotidianit¨¤ nostrana alla gloria europea. Lo fa con pieno merito, con coraggio e realismo, segnando due reti nella ripresa con Barella e Lukaku e non subendone nessuna davanti a un Benfica diventato piccolo piccolo nella rete di Inzaghi. Ora arriver¨¤ il ritorno a San Siro e bisogner¨¤ ripetere una prestazione cos¨¬, senza speculare troppo sul vantaggio: di certo, il profilo di una semifinale tutta italiana adesso si vede nitidamente.
L'avvio
¡ªSimone Inzaghi decide di riprovarci con la sua coppia di coppa, Lautaro pi¨´ Dzeko. In panchina si accomoda ancora Lukaku, l'uomo del gol qualificazione al Porto ma anche delle reti divorate nelle ultime di A. Per il resto, c'¨¨ Brozovic a tappare il buco creato dall'assenza di Calhanoglu mentre, visto l'infortunio persistente di Skriniar, Darmian ¨¨ costretto a scalare in difesa e a consegnare la potest¨¤ della fascia destra a Dumfries. Anche in casa Benfica si confermano gli undici della vigilia con Morato centrale titolare al posto dello squalificato Otamendi e Gilberto per Bah finito k.o., ma la buona notizia per Schmidt ¨¨ che Grimaldo, molto pi¨´ di un terzino, ¨¨ arruolato dall'inizio. Per il resto, tutto ¨¨ affidato alla fantasia del trio Joao Mario-Rafa Silva-Aursnes dietro al terribile Gon?alo Ramos. Nei primi 10 minuti l'Inter fa… il Benfica, nel senso che mostra palleggio e coraggio, ma ben presto, spinti dal tifo assordante del Da Luz, sono i portoghesi a iniziare l'occupazione del campo, pur senza le alte frequenze viste altre volte. E arriva anche la prima occasione della partita e la prima parata di Onana: il bello, anzi il brutto, ¨¨ che l'assist al folletto Rafa Silva lo fa Dimarco con un incomprensibile colpo di testa.
L'urto
¡ªNel complesso, per¨°, i nerazzurri riescono a lungo a reggere l'urto con coperture attente e un pressing intelligente, ma per essere pericolosi davanti a volte servirebbe maggiore precisione, sia nell'ultimo passaggio (vedi un erroraccio di Lautaro che avrebbe potuto mandare in porta Dzeko) sia nei cross dei due esterni Dumfries e Dimarco. L'italiano soffre la tecnica in velocit¨¤ dell'ex Joao Mario, mentre l'olandese sbaglia anche diversi palloni in uscita, ma avr¨¤ tempo per rifarsi. Eppure l'Inter alla fine confeziona pure un'azione da allarme rosso nell'aria avversaria: ¨¨ griffata per intero da Lautaro che prima allarga bene da una fascia all'altra e poi arriva troppo in anticipo sul cross voltante di Dimarco. ? un rimpianto grosso del primo tempo, ma il segnale di una sfida che i nerazzurri sono pronti a mordere nella ripresa.
Il gol
¡ªLa velocit¨¤ di palla del Benfica, che si era vista raramente nel primo tempo, si nota eccome all'inizio del secondo: le aquile in maglia rossa sembrano avere un'altra marcia quando riparte la partita. Iniziano a giocare tutti rapidamente a due tocchi e, per frenare Rafa Silva, Brozovic spende un'ammonizione pericolosa. Ma siccome ¨¨ impossibile razionalizzare l¨¬ dove c'¨¨ l'Inter di mezzo, i nerazzurri riescono ad acciuffare lo 0-1 nella prima scorribanda della ripresa: su cross di Bastoni segna Barella. Ma non come ce lo si aspetterebbe, con un'incursione di piede, bens¨¬ di testa, un non-sense per chi ¨¨ alto appena 172 centimetri. ? la ricompensa per chi nonostante tutto ha avuto voglia, coraggio e lucidit¨¤.
Reazione e raddoppio
¡ªLa rete subita ha l'effetto di rendere ancora pi¨´ elettrico il match e veementi le ondate della squadra di casa. Serve un altro intervento a corpo morto di Dumfries quasi sulla linea, pi¨´ o meno come quello fatto dall'olandese nel recupero folle di Oporto, a evitare un pareggio immediato. A quel punto Inzaghi cambia la coppia offensiva mettendo dentro Correa e Lukaku e la fascia sinistra con l'ingresso di Gosens per Dimarco: ¨¨ un modo per cercare contropiedisti freschi e per spezzare l'inerzia del match quando manca ancora mezz'ora. Il suo collega mette il pi¨´ offensivo Neres e tira via una delle due dighe centrali, l'ammonito Florentino. Ma ¨¨ Inzaghi a disperarsi quando in una ripartenza il suo pupillo Correa serve bene Mkhitaryan: anzich¨¦ scavarla, l'armeno la calcia addosso al portiere. Nulla rispetto alla doppia occasione di Dumfries, prima di testa e poi di destro. A cui segue l'altro momento sliding doors della serata: Denzel, sempre lui, sul cross trova un braccio galeotto dell'ex Joao Mario visto dal Var. Il rigore dello 0-2 lo segna Lukaku, sommerso dai suoi compagni. ? l'immagine di unione e fratellanza che l'Inter si porta verso il ritorno, assieme al miracolo sull'ultima azione della partita di Onana.
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