Non solo Pirlo: Dybala, Morata e gli altri, quelli che si giocano il futuro
Sotto la lente c’¨¨ prima di tutto Andrea Pirlo, per la posizione che occupa: oltre che primo responsabile, il ruolo di allenatore ¨¨ anche quello su cui le valutazioni hanno gli effetti pi¨´ rapidi. Pur a fronte della fiducia pubblicamente rinnovata da Pavel Nedved, ¨¨ un mestiere in cui ogni sconfitta rischia di essere fatale, soprattutto se in gioco c’¨¨ un finale di stagione che nel peggiore dei casi rischia di avere una portata storica, in negativo. Ma il tecnico della Juventus non ¨¨ l’unico a giocarsi il proprio futuro a Torino in queste ore, in queste settimane, decisive anche per tanti giocatori.
Dybala e Morata
¡ªIl primo ¨¨ Paulo Dybala: in scadenza nel 2022, con una trattativa per il rinnovo che langue da tempo e un valore di mercato (ingaggio richiesto e costo del cartellino) abbattuto prima dalle nuove logiche post-Covid e poi dalla mancanza quest’anno di prestazioni che lo giustifichino, per colpa di una serie di problemi fisici. Il caso della cena galeotta ¨¨ stata un’ulteriore zavorra ad appesantire la sua posizione prima ancora di tornare a giocarsi le proprie carte con quello che sa fare meglio, sul campo. Segni di vita nelle ultime dieci partite possono riaprire la partita del rinnovo, o alzare le quotazioni accendendo l’interesse di altre squadre, o entrambe. Ma c’¨¨ in gioco anche il futuro di Alvaro Morata, attualmente in prestito, la cui conferma fino a pochi mesi fa appariva scontata: oggi per¨° non sembra valere i 45 milioni per il riscatto immediato e forse ancora meno i 10 di prestito. A meno che il campo non dica altro.
Conviene non vendere?
¡ªLe valutazioni sono in buona parte economiche e non solo tecniche: nell’analisi del rapporto costi-benefici le prestazioni sono una parte della seconda voce, incidono ma non decidono. C’¨¨ chi come Merih Demiral, Rodrigo Bentancur e Tek Szczesny ha mercato e la Juve deve capire se vale la pena rinunciare a quello che possono valere pur di tenerli come pilastri per il futuro. Il turco ¨¨ stato preso per diventare il nuovo Chiellini e ora che il capitano si avvicina al ritiro sarebbe il suo momento: ma ¨¨ costato 18 milioni, cederlo varrebbe una plusvalenza. Lo stesso per l’uruguaiano (costo iniziale 9,5 milioni) anche se la complessit¨¤ dell’accordo con il Boca lascia nelle casse della Juve solo una quota variabile dell’introito (si partiva dal 50%). E infine il polacco: arrivato per circa 15 milioni ora ne vale pi¨´ del doppio, ha 30 anni e forse non ci sar¨¤ un momento migliore per monetizzare. Ma in un ruolo cos¨¬ delicato valutare l’operazione vorrebbe dire avere gi¨¤ in mano un sostituto all’altezza.
Vendere bene
¡ªE poi c’¨¨ chi chiudendo bene potr¨¤ migliorare le possibilit¨¤ di avere mercato, pi¨´ che le proprie chance alla Juve di per s¨¦. Per capirsi, non ¨¨ detto che un ipotetico gran finale di Aaron Ramsey e Adrien Rabiot sia garanzia di un futuro in bianconero ma apparecchierebbe meglio eventuali affari per i due centrocampisti che, arrivati a parametro zero, porterebbero plusvalenze pure. Il freno ¨¨ l’ingaggio, per loro come per chi come Alex Sandro e Bernardeschi ha praticamente completato l’ammortamento e, per motivi anagrafici o tecnici, potrebbe non essere al centro dei programmi futuri. Lo stipendio non attira acquirenti, la via di uno scambio (ma questo vale per tutti, da Dybala in gi¨´) pu¨° dare una mano a tenere alta la quotazione. Se intanto arrivassero anche le prestazioni aiuterebbe.
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