Favola Vigevano, dopo 14 anni rivede l'A-2 e cambia casa
I 900 tifosi di rientro da Ferrara inneggianti per la storica promozione in serie A2 della Nuova Pallacanestro Vigevano 1955 ottenuta nella poule scudetto dello scorso fine settimana, lo hanno considerato come il "regalo" d'addio della Carducci. Cio¨¨ la palestra intitolata allo schermidore Giulio Basletta (oro alle Olimpiadi di Amsterdam 1928 e bronzo a Parigi 1924 nella spada a squadre) che ha scritto la storia della squadra locale negli ultimi 60 anni. Verr¨¤ abbattuta quest'estate per fare spazio a un progetto di rigenerazione urbana finanziato dal Pnrr, scuotendo profondamente l'animo di un popolo che vive da sempre le vicende della squadra, tanto da sprigionare in maniera quasi maniacale fra le mura amiche di via Carducci il sostegno per le imprese dei beniamini in maglia gialloblu.
La Salonicco d'Italia
¡ªNon ¨¨ un caso se il PalaBasletta si ¨¨ meritato l'appellativo di Salonicco d'Italia, dal nome della tifoseria greca, ritenuta fra le pi¨´ calde in Europa. Del resto il rapporto d'amore che lega i vigevanesi al celebre impianto vanta radici lontane. Risalgono addirittura al 1963, quando l'allora formazione presieduta da Luigi Colombo che giocava all’aperto alla balera di via Valle San Martino e poi nella mensa dell’allora Ursus Gomma, si trasfer¨¬ in questo palazzetto inizialmente di 1400 posti, portati successivamente a 3500 e poi drasticamente ridotti fino agli attuali 1500, con l’avanzare delle normative antincendio e la rimozione, negli anni '80, delle prime file delle gradinate. Adeguamenti che hanno seguito le vicissitudini sportive della Pallacanestro Vigevano, capace di approdare gradino dopo gradino, ai piani alti del basket nazionale.
La prima volta
¡ªCi riusc¨¬ una prima volta con l'approdo in serie A2 nel 1977, con una squadra costruita per vincere dal presidente Luigi Colombo e capitanata da Filippo Crippa, che l’anno successivo vol¨° addirittura in serie A1, sotto la guida in regia del nazionale Giulio Iellini. Erano gli anni in cui giocava nella citt¨¤ ducale il mitico Damir Solman, l'asso jugoslavo oro ai Mondiali del 1970 e l'ex Nba Clyde Mayes, in un decennio che avvicin¨° alla squadra tecnici di prestigio come Mario De Sisti e Piero Pasini e sponsor di livello nazionale come Ivlas e Ramazzotti, fino alla storica Mecap. Per arrivare alla seconda promozione in A2 bisogna aspettare il 2009 con coach Gigi Garelli, artefice l'anno successivo dell'approdo ai playoff promozione, in una stagione giocata lontana dalla Carducci (senza le autorizzazioni necessarie per quel livello di competizione) e conclusa nel nuovo Palasport da 4000 posti di capienza nella frazione di Piccolini. Un cambiamento apparentemente migliorativo, che si trasforma in realt¨¤ in un boomerang, perch¨¦ al termine di quella stagione la societ¨¤ scomparir¨¤ della geografia nazionale. Bisogna attendere fino al 2013 per veder nascere la Nuova Pallacanestro Vigevano 1955, ripartendo dalla serie D. Unica certezza il Carducci, che ospita il rinnovato entusiasmo di una citt¨¤ affamata di basket e stagione dopo stagione gli riconsegna le chiavi per risalire fino all'impresa dei giorni scorsi di coach Paolo Piazza e del gruppo capitanato da Filippo Rossi. Spetter¨¤ ora al Palasport ricevere il testimone e raccogliere le nuove sfide che attendono Vigevano e il suo popolo, senza tuttavia dimenticare il passato: i Lions Vigevano Ticinum hanno proposto al comune di mettere all'asta i cimeli della vecchia rena (dalle sedie ai tavolini al parquet) per non disperdere completamente i valori della Carducci, che domenica 25 giugno verr¨¤ definitivamente salutata con una giornata di festa che coinvolger¨¤ tutte le realt¨¤ cittadine e si concluder¨¤ con la sfida fra vecchie glorie della societ¨¤.
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