Cesana e il record di triple: "Ho sentito un boato. Grazie Bulleri, e come Jordan insegna..."
Quando sei un campione, a volte, l'impresa sportiva non basta. Ci metti la firma. Ma se riesci a prevederla, allora, ecco che l'impresa diventa leggenda. Come Babe Ruth, mito Usa del baseball, famoso perch¨¦ chiamava le sue battute. Michael Jordan, qualcuno pu¨° giurarlo, pianific¨° ogni singolo canestro nella gara 5 contro gli Utah Jazz, Nba Finals 1995, giocando con la febbre alta. E poi c’¨¨ Luca Cesana.
Una smorfia alla Curry
¡ªPalaBanca di Piacenza, serie A2. “Mi sento caldo”. La guardia dell’Assigeco scherza nel riscaldamento con il preparatore. ? sabato sera. “Sai che ti dico: oggi segno 6 triple”. Detto fatto. Solo che ¨¨ appena finito il 1¡ã quarto. Dalla panchina lo prendono in giro: “Ci fermiamo qua?”. Lui scoppia a ridere: “Neanche per idea!”. ? una serata speciale, e Luca lo capisce alla sesta tripla. “Stavo per ricevere il pallone in corsa. Mi ¨¨ sfuggita una smorfia, quasi un sorriso. Ero certo di segnare”. Un po’ come Steph Curry quando tira da 3 e volta le spalle al canestro perch¨¦ gi¨¤ conosce il finale. Le triple di Cesana alla fine saranno 13, niente male per uno che tirava gi¨¤ col 50%. Piacenza travolge Orzinuovi 117-79. Dall’arco 13-20, nessun italiano c’era mai riuscito prima, per un totale di 46 punti, 4? prestazione di sempre in Lnp.
Come McGee
¡ªQuesto ragazzo nato a Erba, classe 1997, alla prima stagione da titolare, entra nella storia del basket italiano e si ritrova assieme a nomi come Carlton Myers e i suoi 87 punti, record nella singola partita. O Oscar Schmidt, leggenda brasiliana mai andata oltre le 12 triple. Luca affianca inoltre Mike McGee: l'ex guardia Usa di Desio tir¨° 13-30 nel 1989 contro Firenze. Ma all’epoca l’arco distava 6,25 metri dal canestro. Altri tempi. Altra distanza. “E altra difficolt¨¤. La 13? ¨¨ arrivata a 4’’ dalla fine con 2 difensori addosso!”. La partita era chiusa, ma Orzinuovi non voleva certo entrare nella storia dalla porta sbagliata. “Ho sentito un boato. I compagni sono venuti a festeggiarmi. Finale perfetto di una serata pazzesca. Irripetibile? Spero di vivere ancora momenti come questi. Sognare non costa nulla”.
Nel segno di... Bulleri
¡ªSogna l’Eurolega e la Nazionale, Luca. I playoff sono l’obiettivo quest’anno. Le Olimpiadi di Atene 2004, la scintilla tra lui e il basket. Aveva 7 anni. “Guardavo la finale in tv e volevo entrare in campo. C’era anche Bulleri, oggi coach di Orzinuovi che abbiamo battuto sabato. Se sono qui ¨¨ anche grazie a lui”. Giovanili a Cant¨´, Europei U16 e Mondiali U17 in azzurro, vince il campionato U20 con i brianzoli ed entra in prima squadra nel 2015. Stagione controversa, quella del club lombardo. Si parte con coach Fabio Corbani e Anna Cremascoli presidente. Si finisce con Dmitrji Gerasimenko proprietario e Sergej Bazarevich in panchina. Non un’annata memorabile. “Ma ho imparato molto. Tutto pu¨° cambiare in un attimo, ma devi sempre essere pronto”.
La paura fa... 90
¡ªStringe amicizia con Awudu Abass, ammira lo stile di tiro di Brady Heslip. L’anno dopo va a Treviglio, poi Roma, Casale, infine Piacenza. La sua, una famiglia di sportivi. E’ il pi¨´ piccolo di 4 fratelli: 2 allenano, il terzo gioca in serie C e anche la mamma ha un passato da cestista. Laureato in Psicologia, ama suonare la chitarra. Ray Allen, Kyle Korver e Klay Thompson i suoi idoli. Ma il giocatore che Luca porta con s¨¦ a ogni partita ¨¨ Michael Jordan. “Un giorno ha detto: la migliore valutazione che posso fare di un giocatore ¨¨ guardare negli occhi la sua paura”. E cos¨¬ ha scelto il numero 90 sulla maglia. “Perch¨¦ la paura fa novanta e io la indosso. Ma sono gli avversari ad avercela davanti”.
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